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Il racconto della domenica

Isabelle vive ancora in un mondo dorato

Il racconto della domenica

12 Gennaio 2025, 15:14

Un lieve bussare alla porta e il volto dolce di Camelie non bastano a scuotere Greta che non ha voglia di alzarsi. “Suo padre sta salendo le scale” azzarda la domestica.
“Perché non mi hai avvisato prima?” sbuffa Greta mentre scosta la trapunta di raso bianco da cui escono le sue bellissime gambe di gazzella danzante.
Camelie alza gli occhi al cielo, è la terza volta che tenta di svegliarla. Greta si precipita in bagno e si guarda allo specchio: “quanto ho bevuto ieri sera, sono un mostro!”.
Le guance e il naso sembrano ancora più affilati nel pallore del volto e gli occhi sono due vongole schiacciate. Camelie è ancora nella stanza e Greta le grida di prenderle un tailleur nero.

Entra Cecile con i ferri del mestiere: “Abbiamo 4 minuti per i capelli”.
“Devo mandarti un invito formale?”. Il vocione di suo padre non lascia speranza: è furioso!
“L'assemblea sta per cominciare, sbrigati Greta”, bofonchia l'uomo.
Di corsa all'ascensore per scendere al piano di sotto dove si trova la faraonica sala delle conferenze. Ecco tutti i manichini ammaestrati con la speranza di fare breccia nel cuore del grande capo con idee nuove per monetizzare e massimizzare progetti vomitevoli.

Greta vorrebbe essere lontano da lì ma diligentemente apre il suo tablet ed inizia ad illustrare. L'anno è stato molto proficuo. Con tutte le guerre in corso gli utili da spartire sono aumentati a dismisura e il piano di ottimizzazione è in corso per macinare ancora più denaro. Vorrebbe scappare Greta. Queste cose non le piacciono. Ma perché non se ne occupa suo fratello? Con i calcoli e le previsioni è imbattibile. Lascerà a David tutto l'impianto economico.
“Farete a meno di me per almeno 6 mesi”, dichiara ad una sbigottita assemblea.

E' un autunno regale. Nel grande parco le foglie hanno colori bruniti, brillanti, il laghetto con la statua d'oro sfavilla. Attorno al castello nei 120 ettari di parco regna una bellezza d'incanto. Troppo denaro che non le serve. Troppe auto, Troppe case. Troppo di tutto che svuota di senso il suo lasciarsi vivere. Greta dai capelli color platino è un'icona glaciale di sensualità. Ma ora è scossa, triste, addolorata dopo la morte della sua amica e sorella Isabelle. Non si dà pace.
Poche sere fa erano insieme a creare abiti stravaganti, Isabelle era euforica all'idea di un nuovo profumo e improvvisamente : puf. Arresto cardiaco hanno detto. Una ragazza piena di vita! Non è possibile, da non crederci!

Al funerale Greta era svenuta. Tutto quel dolore non ci stava dentro di lei. Ha deciso: comprerà tutti i suoi abiti, tutti gli accessori. Nulla dovrà andare disperso. Conserverà il ricordo di Isabelle nei sotterranei del suo castello, dove creerà una scenografia permanente per mostrare a tutto il mondo quanta bellezza abitava la mente della sua sfortunata amica.
Ed ora, orfana, Greta è sola. Non può contare su suo padre così arido e calcolatore. Non su suo fratello copia sputata del genitore. Non su un amore, ha ricevuto innumerevoli delusioni e non si fida più. Le resta il lavoro. E le passeggiate nei giardini della notte dove spera di incontrare anche per un attimo un segnale amico. Isabelle ha lasciato un profumo incompiuto. Quello destinato a “spaccare”. Capace di risvegliare i ricordi felici dei tempi più lontani. Di annullare i momenti drammatici dell'esistenza facendone svanire i sentori, le immagini, i disagi. Il loro progetto più importante: “Hypnotic purple”, liquido rosso cardinalizio, rapinoso, intrigante. Perché oltreché ispirare e profumare dovrà risuonare come un “cembalo squillante”. Regalare accordi mistici di cori melodiosi.

Lavorerà a quella fragranza, deve riuscirci perché non c'era un solo angolo buio di Isabelle che Greta non conoscesse. Perciò collegherà i sonagli invisibili dei movimenti dell'amica con le note di questo magico profumo che lascerà scie di sangue e aloni verde turchese. Sarà il bagliore dei bracieri nel deserto e febbre che regala illusioni di eternità. Nulla sarà trascurato per raggiungere l'obiettivo di regalare l'immortalità alla compagna di tante avventure.

Non sei sola Isabelle pensa Greta, lavoreremo in astrale, tu ed io. Questo tempo amaro e crudele non riuscirà a spezzare la nostra sorellanza. A cancellare le nostre emozioni, i nostri bellissimi ricordi. E intanto mentre la vita continua, Greta lavora instancabilmente e con pazienza perché sa che non si può possedere tutto subito, progetta e realizza con l'aiuto di alcuni giovani artisti, meravigliose installazioni con gli abiti e i cappelli di Isabelle tra sculture in pietra grezza e tele alle pareti con enormi volti di donna. Grandi occhi azzurri sbucano dal soffitto, sono gli occhi di Isabelle ritratti in cento fotografie giganti.

Ha trovato dopo mesi di ricerca gli artisti più espressivi frequentando ogni sorta di ambiente culturale. Senza mai accontentarsi. Un maxischermo proietterà episodi e interviste della stilista e parti delle sue acclamate sfilate in giro per il mondo. Lei vivrà oltre la morte e il mondo intero saprà del suo valore, della sua impagabile fantasia creativa. Dopo tanto sforzo il fuoco spento si è rianimato e quel profumo che sembrava irraggiungibile, viene emanato da bolle cangianti appese al soffitto: la presenza impalpabile di Isabelle concede tregua al tormento di Greta. Finalmente la luce torna a fare luminoso il suo risveglio mattutino e gli applausi ricevuti al vernissage le confermano che ha fatto la cosa giusta.

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