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Traversetolo

Iscritti all'anagrafe i bimbi trovati morti in giardino: Angelo e Domenico i loro nomi

Il papà iscrive all'anagrafe i bimbi trovati morti in giardino: Angelo e Domenico i loro nomi

di Chiara Cacciani

17 Gennaio 2025, 03:01

Se c’è una pagina di umanità, in questa storia tutta sbagliata, è una pagina fatta di cinque parole.

Quattro nomi e un cognome: Angelo Federico e Domenico Matteo, i fratellini di Vignale che non si sono mai conosciuti ma restano uniti nel cognome del loro papà.

È stato Samuel, l'ex fidanzato di Chiara Petrolini, a «battezzarli» presentandosi al Comune di Traversetolo. E non si può immaginare lo strazio di dover firmare, nello stesso momento, l'atto di nascita e l'atto di morte di due figli che non hai mai saputo di avere.

In questa storia tutta sbagliata, anche le espressioni comuni - il più grande, il più piccolo - suonano tragicamente beffarde.

Angelo Federico è il primo a essere stato ritrovato: il 9 agosto scorso, il corpicino sotterrato nel giardino della villetta di via Baietta. Era nato due giorni prima, il 7 agosto, partorito nella taverna mentre i genitori e il fratello minore della madre erano fuori casa.

Che fosse vivo al momento del parto non ci sono dubbi: è stata l'autopsia a mettere nero su bianco la sua morte per dissanguamento. La ragazza ha tagliato il cordone ombelicale ma non l'ha mai chiuso e bloccato.

«Se non ci fosse stato questo figlio, non avrei mai saputo del primo..», aveva detto nelle settimane successive Samuel, che ha 21 anni. Una frase che gela e che pure è vera: è indagando sul primo orrore, analizzando ogni frase, ogni minimo dettaglio, che un carabiniere ha capito che avrebbero dovuto continuare a scavare nel giardino della villetta e prepararsi a qualcosa di indicibile fino a quel momento.

L'esistenza di Domenico Matteo è stata accertata il 7 settembre, in un mesto ritrovamento di resti ossei che ha fatto tornare le lacrime agli occhi al cordone di divise che di nuovo si sono radunate nell'aiuola sotto la finestra della camera di Chiara Petrolini. Proprio in quella stanza lo aveva partorito il 12 maggio 2023.

Oggi indagata per duplice omicidio e soppressione di cadaveri, la ragazza negli interrogatori ha sostenuto che non respirasse già più. L'autopsia non ha potuto dare certezze ma indicare, quello sì, che ci sia un'alta probabilità che il bimbo in realtà sia nato vivo.

In quel periodo i due giovani si erano lasciati, per poi tornare insieme nel settembre 2023. Di formare una famiglia non avevano mai parlato, aveva raccontato Samuel, ma «se li avesse voluti tenere non mi sarei tirato indietro». E ora è stato lui a dare loro la dignità dell'esistere, il loro essere unici e irripetibili a quei figli che non ha conosciuto e che portano il suo cognome. Un primo nome e un secondo nome per ciascuno: scelti con cura, seguendo un istinto, la memoria di un legame. Come capita in ogni storia che non sia tutta sbagliata.

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