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FISCO E TASSE

Caccia ai «furbetti» dell'Imu, il Comune scopre 8,5 milioni mai pagati

Caccia ai «furbetti» dell'Imu, il Comune scopre 8,5 milioni mai pagati

di Pierluigi Dallapina

21 Gennaio 2025, 03:01

I risultati della lotta all'evasione sono una boccata d'ossigeno per le casse comunali, alle prese con i tagli della spending review. E un bel tesoretto sono di sicuro gli otto milioni e mezzo di Imu non pagata scovati dal Comune grazie al nucleo che si occupa appunto di scoprire chi non ha versato quanto doveva.

La cifra è messa nero su bianco in un atto pubblicato nei giorni scorsi dal Comune all'Albo pretorio e si riferisce alla quota accertata a fine dicembre, relativa all'evaso del 2019. Ma attenzione, l'assessore al Bilancio, Marco Bosi, non ci sta a far passare il recupero crediti come una caccia all'evasore, perché tra i «furbetti», dice, c'è anche chi sbaglia in buona fede. L'equità fiscale, aggiunge l'assessore, deve essere il principio guida. Di sicuro i soldi in più nelle casse del Comune saranno una manna, visti i ripetuti allarmi riguardanti i tagli agli enti locali decisi dal Governo.

Pagare il giusto

«Per questa amministrazione - afferma Bosi - il tema dell'equità fiscale è centrale, non tanto nei confronti dei cittadini onesti, quanto verso tutti quei contribuenti che pagano correttamente. Dico questo perché anche chi sbaglia o chi non paga può essere in buona fede e quindi non è giusto definirlo evasore».

Un'imposta «pesante»

Ma quanto vale l'Imu? Nel 2025 è stata fatta una previsione di 57,6 milioni di euro, che è più o meno uguale alla previsione per il 2024, che si attestava sui 56,5 milioni. Una cifra essenziale per far quadrare i bilanci comunali, soprattutto se viene rinforzata da quelle somme che dovevano essere pagate ma che non sono mai state versate e non sono state pagate correttamente.

Entrando nel dettaglio, a fine dicembre il Comune ha accertato - cioè ha scoperto, per dirla in parole semplici - una somma pari a 8.511.571 euro che non è stata pagata nel 2019. Da una prima previsione, l'accertato riferito a sei anni fa era di 2,6 milioni in meno: segno che il Nucleo lotta all'evasione ha scoperto altre somme sfuggite a un primo controllo.

Bene, ma alla fine, quanto viene incassato? «Il Comune -spiega Bosi - ha una percentuale di incasso molto alta riguardo ai suoi crediti e infatti si aggira attorno al 78%. Non parlo solo di Imu, ma di tutte le entrate, che comprendono, ad esempio, anche l'Irpef, le multe e le rette».

Accertamenti a raffica

«L'anno scorso sono stati emessi 4.795 avvisi validi e questo è un dato in linea con quelli degli anni scorsi. Queste cifre sono fondamentali per garantire la tenuta dei servizi», continua Bosi facendo notare che, dopo la chiusura di Parma gestione entrare, «questa è la prima volta che gli accertamenti vengono fatti direttamente dal Comune».

Gli accertamenti massivi hanno però un'alta probabilità di errore - lo confermano le cronache di qualche anno fa - ma il Comune, assicura l'assessore, ne è consapevole. «Per questo c'è la massima apertura nei confronti dei cittadini, nel rivalutare e anche nel correggere le somme richieste. Non c'è nessuna volontà di entrare in conflitto». L'atteggiamento, insomma, è conciliante, ma alla fine il risultato non cambia: bisogna pagare.

P.Dall.

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