I commercianti parlano dopo la recente rapina
«Per prima cosa vogliamo esprimere la nostra solidarietà al commerciante che ha subito la rapina. E' un fatto gravissimo che ha colpito tutti e capiamo perfettamente lo sconcerto e la rabbia del tabaccaio. Ma nello stesso tempo ci sentiamo di dire che il centro della nostra città, e il nostro borgo in particolare è un luogo vivo e attrattivo. Che non deve essere penalizzato da simili eventi».
A ribadirlo con forza sono gli aderenti all'associazione dei negozianti di Borgo Giacomo Tommasini che dopo la rapina subita l'altro giorno da un esercente della stessa via si sono ritrovati. Per riflettere e ragionare insieme.
«Perché se da una parte è comprensibile che chi ha subito un reato così odioso si senta pieno di rabbia è anche vero che la nostra presenza, quella di chi come noi ogni giorno accende una vetrina e offre un servizio, ha non solo una funzione commerciale, di socialità. Ma anche di presidio, di difesa della collettività».
Un concetto che ricorre nelle parole dei commercianti di borgo Giacomo che ribadiscono come il vero pericolo per la nostra città, per tutte le città, sia la desertificazione. Lo spegnersi delle insegne.
«Qualche negozio, anche qui, nell'ultimo periodo, ha cessato l'attività ma si tratta di un numero limitato, molto inferiore a quanto accade in altri quadranti del centro. Questo perché qui ci sono ancora tanti che credono nel proprio lavoro, investono e si impegnano. E vogliamo che si prosegua così ancora in futuro». Ma per farlo, è il sentimento comune, serve un impegno condiviso.
«Ci sentiamo di dirlo: questo è ancora il salotto buono di Parma. Ma anche qui, come ovunque, sono necessari attenzione e cura».
Ecco perché i commercianti si uniscono nel chiedere più illuminazione, in particolare nella seconda parte della strada, e anche la presenza rassicurante di qualche divisa in più. «Ricordiamo il valore che aveva la presenza in passato, ad esempio, dei poliziotti di quartiere. Agenti che ci conoscevano e che noi conoscevamo. E che avevano una funzione importanza di deterrenza».
Così come si sottolinea che certe impalcature, certe strutture che da anni ingombrano la via, finiscono per condizionarne la vivibilità. «Anche su questo si dovrebbe ragionare con i responsabili della Amministrazione. Perché quando la strada, la nostra e quelle vicine, sono piene di gente, quando attirano persone che vengono a passeggiare e guardare le vetrine, tutto è più sicuro, più rassicurante». Certo, episodi come quelli dei giorni scorsi sono un campanello d'allarme. «Ma non si deve cedere all'allarmismo. E tutti noi commercianti dobbiamo collaborare. Per il bene dei nostri negozi, certo. Ma anche per quello di Parma».
r.c.
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