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MILANO

E-mail contro Chiara Ferragni nei giorni dell'iniziativa del pandoro: "Sulla beneficenza prende meriti che non ha"

Atti del processo per truffa. 'Si sta prendendo tutto il bello'

E-mail contro Chiara Ferragni nei giorni dell'iniziativa del pandoro: "Sulla beneficenza prende meriti che non ha"

30 Gennaio 2025, 20:48

(ANSA) - MILANO, 30 GEN - "Sta succedendo una cosa verso la quale mi sento di dovervi attenzionare: CF si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. Tra l'altro la beneficenza sta proprio diventando il nodo comunicativo centrale di questo prodotto (...) Si parla solo di CF, di Balocco e della Beneficenza". Lo scriveva, nel novembre 2022, un dipendente di un'agenzia di comunicazione in una mail inviata ad una responsabile della Balocco, per cui la stessa agenzia lavorava, spiegandole, in sostanza, che Chiara Ferragni stava sfruttando il tema della beneficenza nella campagna per la promozione del pandoro "Pink Christmas".

 

La mail, come molte altre, è contenuta in un'informativa del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano depositata agli atti dell'inchiesta dell'aggiunto Eugenio Fusco e del pm Cristian Barilli. Il processo per l'influencer e altre tre persone, tra cui l'ex collaboratore Fabio Damato e Alessandra Balocco, inizierà a settembre e vede al centro la presunta truffa aggravata per la pubblicità ingannevole sulle vendite del pandoro, ma anche delle uova di Pasqua della Dolci Preziosi. Nelle carte anche uno scambio di mail interno alla Balocco "relativo alla dicitura inserita nel comunicato stampa, da parte del team Ferragni, 'le vendite serviranno a finanziare...'". Alessandra Balocco, ad dell'azienda dolciaria, il 20 ottobre 2022, scriveva: "si attribuiscono meriti che non hanno ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno". E una responsabile sempre dell'azienda piemontese le scriveva in replica: "mi verrebbe da rispondere 'in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante'". 

"Fu lei a introdurre la beneficenza" 
«Abbiamo ricevuto il long form del contratto (...) è comparsa a quel punto la proposta della beneficenza da parte del team Ferragni». Lo ha messo a verbale un’impiegata del marketing della Balocco, sentita dagli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano nell’inchiesta per truffa a carico di Chiara Ferragni e altri tre, tutti rinviati a giudizio dall’aggiunto Fusco e dal pm Barilli con citazione diretta.
«Non ricordo nel dettaglio - ha aggiunto la teste - se fosse presente una clausola contrattuale specifica che prevedeva la beneficenza (...) Ricordo che la cifra fosse fissa non collegata alle vendite anche perché non era stato definito nessun quantitativo numerico di prodotti da vendere, anche perché il contratto prevedeva una fee fissa per le società Ferragni e la beneficenza era interamente in capo alla Balocco». E ancora: «La linea di risposta ai nostri consumatori era comunque sempre decisa dal team Ferragni, che ci rimandava sempre e comunque alle diciture "sostengono, sosteniamo"».
Anche il responsabile marketing di Ceralitalia, azienda che produsse le uova di Pasqua al centro dell’indagine come i pandori Balocco, ha spiegato agli investigatori: «Ho questa sensazione che sia partita (...) dal team Ferragni, eh... l'abbinamento con, eh... con una causa sociale». Un ex dipendente di una delle società di Ferragni ha spiegato che «Chiara posta in prima persona (...) nessuno, che io sappia, di noi ha mai postato fisicamente nel profilo di Chiara».
Balocco, ad un certo punto, voleva che non venisse pubblicato un post di Ferragni. «Io scrivo in una chat - ha raccontato la responsabile comunicazione di Fenice, società di Ferragni - dove ci sono sia Fabio Damato che Chiara Ferragni 'siete d’accordo che noi comunichiamo a Balocco la nostra decisione?' e mi viene proprio chiesto 'quale, quella di non fare il post?' e io rispondo 'sì' e Fabio Damato mi risponde "no, il post lo facciamo. La beneficenza l’abbiamo fatta. Fate tutti i check legali"». 

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