Il caso
Valica i confini provinciali la vicenda dell'area camper di via Emilia Ovest, il cui bando di gestione è andato deserto (non si è ripresentata la società cooperativa «Ecole» che l'ha gestita negli ultimi dieci anni) e che resterà chiusa per lavori da domani e fino al 28 febbraio. Il vicesindaco Lorenzo Lavagetto (con delega al turismo) ha spiegato nei giorni scorsi che, terminati i lavori, sarà trovata una soluzione per la gestione in tempi brevi.
Ma intanto le associazioni di camperisti e caravanisti sono sul piede di guerra. Portavoce del malessere è il giornalista Luca Stella, che cura da anni due blog di settore, «News Camp» e «Caravan Notizie», oltre a una rubrica, «Dopo il tg», che va in onda su You Tube, Linkedin, Twitter e Facebook.
«Se davvero l'amministrazione comunale di Parma chiude un'area camper per un mese senza prevederne una alternativa, sarebbe la prima volta in Europa - sostiene Stella - Per questo almeno cinque club di camperisti e caravanisti mi hanno contattato sollevando la questione. Del disservizio si sta anche occupando un'associazione olandese, “CckCaravanclub”, oltre ad un parlamentare di maggioranza che vorrebbe fare un'interrogazione parlamentare. Da parte mia, ho mandato due pec al vicesindaco e al settore turismo del Comune, sollecitando l'indicazione di un'area alternativa. Se entro il 5 febbraio non riceveremo alcuna risposta, ci mobiliteremo».
Come? Minacciando di bloccare la città: «Cinquanta camper e 50 auto e caravan percorrerebbero a velocità di codice Parma, creando un enorme ingorgo. Non infrangeremmo alcuna regola, e del resto è già stato fatto: a Roma, quando era ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, abbiamo bloccato Roma per chiedere aree camper in tutte le stazioni di servizio dell'Autosole. Dopo la protesta, nel giro di tre giorni arrivò la soluzione».
Per Stella la questione è tanto più grave perché «non parliamo solo di turisti. A Parma c'è un ospedale di eccellenza e molti camperisti usano l'area, che dista poche fermate dal Maggiore, per sottoporsi a trattamenti medici senza spendere una fortuna in alberghi. Un camperista di Firenze mi ha spiegato, ad esempio, che deve venire perché la moglie, malata di cancro, è seguita dall'ospedale di Parma. E con la chiusura è in grossa difficoltà».
Durante la diretta web di domenica scorsa, tutta dedicata all'argomento, sono intervenuti anche alcuni camperisti, che hanno fatto notare che quella chiusa è l'unica della città e che la più vicina dista 20 chilometri.
«La notizia dell'improvvisa chiusura dell'area camper, proprio nella città che ospita il Salone del Camper, sta facendo il giro di tutti i camperisti d'Italia e ha trovato spazio nei notiziari e nelle pubblicazioni del settore» scrive Priamo Bocchi, capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d'Italia, che per primo ha sollevato la questione.
«Si tratta non solo di un'ennesima dimostrazione di inefficienza dell'attuale amministrazione, di una pessima pubblicità per la nostra città ma soprattutto di una grave limitazione per turisti, appassionati e per coloro che ne usufruivano per necessità sociali (visite e assistenza ospedaliera). Pare grave che non si sia predisposto uno spazio alternativo temporaneo e che non sia stata data comunicazione preventiva della chiusura. Oltretutto, negli atti amministrativi, non vi è traccia di affidamenti per i lavori di riqualificazione genericamente citati nel comunicato».
m.t.
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