ELICOTTERO PRECIPITATO
Castelguelfo Una tragedia. Di quelle impossibili da dimenticare. Una serata maledetta, resa ancora più odiosa dalla fitta nebbia che già dal pomeriggio è calata su Parma e, soprattutto, sulla Bassa.
Un elicottero è precipitato e le tre persone che si trovavano a bordo del velivolo sono morte. Uno è Lorenzo Rovagnati, 41 anni, padre di due figli che stava aspettando l'arrivo del terzo. Un nome notissimo quello dell'imprenditore morto nello schianto, dal momento che si tratta dell'amministratore delegato della famosa azienda di salumi, conosciutissima per il marchio del Gran Biscotto, un prodotto negli anni diventato familiare sulle tavole degli italiani.
Il figlio del patron dell'azienda, Paolo, intorno alle 19, era sull'elicottero con altre due persone. Sono i piloti di cui, al momento di andare in stampa, non si conosce ancora l'identità. Diverso il caso del 41enne ad della Rovagnati, il cui nome ha iniziato purtroppo a circolare poco dopo il tragico incidente avvenuto all'interno della tenuta di Castelguelfo, nel Comune di Noceto, da tempo di proprietà della famiglia. E con il passare dei minuti la terribile ipotesi è diventata una ancora più tremenda certezza.
Secondo una prima ricostruzione, l'elicottero con a bordo le tre persone era in fase di decollo quando, per cause su cui ora sta indagando la Procura della Repubblica di Parma - ma anche l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo - si è verificato lo schianto. Tutte le ipotesi, al momento, restano in piedi, ma è possibile che la fitta nebbia scesa nella zona abbia avuto un ruolo determinante.
Subito dopo lo schianto si è mossa la macchina dei soccorsi e a Castelguelfo sono arrivati i vigili del fuoco con diverse squadre, i carabinieri, tra cui anche i militari del Ris, e il 118. Davanti ai cancelli del maniero anche numerosi giornalisti.
Accorso appena saputa la tragica notizia anche il sindaco di Noceto Fabio Fecci.
Per estrarre i corpi dal velivolo ridotto un ammasso di lamiere, i soccorritori hanno lavorato a lungo nell'eliporto privato che si trova all'interno della proprietà di famiglia.
Un incidente a cui sembra improbabile che qualcuno possa avere assistito o, allo stesso modo, che qualcuno possa aver udito lo schianto, dal momento che tutto è accaduto in una proprietà privata circondata dai campi. Quegli stessi campi in cui ieri la visibilità era praticamente nulla.
Con una nebbia maligna ad avvolgere tre vite strappate all'affetto dei loro cari.
Michele Ceparano
Tra le tre vittime dell’elicottero precipitato nei pressi del Castello di Castelguelfo, nel comune di Noceto, dunque, c’è anche Lorenzo Rovagnati, 41 anni, brianzolo, uno degli eredi (insieme al fratello maggiore Ferruccio, 44 anni) della storica azienda di salumi. Il Castello di Castelguelfo, di proprietà della famiglia Rovagnati, era una meta abituale per Lorenzo, che lo raggiungeva quasi ogni mercoledì dell’anno in elicottero, partendo dalla sua abitazione nel milanese.
Amministratore delegato dell’azienda di famiglia - dopo la morte del padre Paolo nel 2008, a 64 anni - insieme al fratello Ferruccio, che guidavano insieme con la mamma Claudia, Lorenzo Rovagnati aveva celebrato sei anni fa il matrimonio con Federica Sironi nella chiesa dei Santi Gervaso e Protaso di Macherio. Le nozze principesche finirono su tutti i giornali. Era già padre di due bambini e stava aspettando il terzo figlio.
L'azienda di famiglia, fondata nel dopoguerra da Angelo Ferruccio Rovagnati e suo figlio Paolo, è diventata celebre per la produzione del prosciutto cotto «Gran Biscotto», promosso negli anni '90 attraverso spot televisivi con Mike Bongiorno. Nel corso degli anni, Lorenzo ha guidato l'espansione dell'azienda, inaugurando nel 2017 il primo "Bistrò Italiano" a Milano, in Piazza XXV Aprile, seguito da un secondo locale in Corso Garibaldi. Questi bistrò offrono salumi Rovagnati proponendo abbinamenti gourmet e ricette originali. Nel 2021, sotto la guida di Lorenzo, Rovagnati ha aperto il suo primo stabilimento produttivo all'estero, a Vineland, nel New Jersey, con l'obiettivo di coniugare la qualità e la tradizione italiana con il gusto americano.
Tutto comincia con la produzione di burro e la commercializzazione del formaggio. La Seconda Guerra Mondiale si è conclusa da poco e Angelo Ferruccio Rovagnati decide di produrre beni di prima necessità. Accanto a lui c'è il figlio Paolo, che lascia gli studi per gettarsi anima e corpo nell'attività del padre. Nel pieno del boom economico, Paolo convince il padre a produrre salumi. È convinto che studiando e sperimentando nuovi metodi di produzione sia possibile arrivare all'alta qualità anche per un prosciutto cotto.
Paolo Rovagnati assume la direzione nel 1968 e i risultati non si fanno attendere. Nasce il prosciutto con la firma. È allora che Paolo, ingegnosamente, inventa la marchiatura a fuoco in continuo sulla cotenna del Gran Biscotto, il suo fiore all'occhiello.
r.c.
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