Gli elicotteristi morti nello schianto
Non tragga in inganno l’età del secondo pilota morto nello schianto dell’Aw109 di Lorenzo Rovagnati. Trent’anni sono pochi, ma possono essere quelli di un veterano, se fitti d’ore di volo: e Leonardo Italiani ne aveva all’attivo già 1.500 a 24 anni, al ritorno dagli States. Il brevetto d’elicotterista, l’aveva conseguito in Oregon, allievo dell'Aero Academy di Hilsboro dal 2013 al 2015. Sino al 2017 era rimasto negli Usa, volando nella zona di New York, anche per tour fotografici. Alla Groundschool di Bristol, in Inghilterra, aveva poi ottenuto anche la licenza di pilota di aerei di linea.
«Oltreoceano si vola parecchio, a differenza che da noi, dove un giovane può dirsi fortunato se fa cento ore all’anno. Si può dire che ai comandi dell’Agusta precipitato a Castelguelfo ci fossero stati due primi piloti» commentano all'Elicuneo, dove al ritorno in patria Italiani convertì il brevetto. Per tre anni poi prestò servizio a Roma, prima di approdare a Milano, avvicinandosi alla sua Pavia, dove attualmente abitava (a Torre d’Isola) con la compagna. Alla Hoverfly era tornato nel maggio scorso, dopo una prima esperienza tra il 2022 e il 2023, alla quale era seguito un periodo all’Elitaliana di Roma, compagnia che gestisce l’Elisoccorso nel Lazio. Tra le congratulazioni al suo rientro in Hoverfly, spiccano (due volte tristi, a leggerle oggi) quelle di Flavio Massa.
Il comandante aveva quasi il doppio degli anni del suo secondo. A sua volta dipendente della Hoverfly, la compagnia con casa base a Pescara che gestiva la manutenzione dell’apparecchio di Rovagnati, viveva a Desio. Sposato, un figlio, era un perito elettronico dai numerosi interessi (tra i quali anche le attività subacquee e il tiro a segno). Le telecomunicazioni erano in testa alla lista: per una decina d’anni era stato titolare di un’azienda specializzata in informatica e sicurezza, consulente delle forze armate e delle forze dell’ordine. Dal 2003, a livello professionale, si era concentrato sul volo in elicottero, pilota per privati e compagnie quali Elimediterranea ed Elitellina, prima di sedersi per dieci anni alla cloche di apparecchi della compagnia Novaris, con base a Voghera. In Hoverfly era entrato nel dicembre del 2021.
Impegnato nel volontariato, Massa era in forza alla Protezione civile di Limbiate, in Brianza, dopo essere stato per una decina d’anni nelle Giacche verdi, specializzate in tutela ambientale e ricerca persone, compiti svolti essenzialmente a cavallo. Durante il Covid, era entrato nel gruppo di Limbiate, impegnandosi nel centro vaccinale. «È una grande perdita per la nostra comunità» sottolinea Giuseppe Galli, coordinatore provinciale della Protezione civile di Monza, ricordando la disponibilità di Massa, che aveva più volte tenuto corsi di telecomunicazioni. «Un uomo generoso, un pilota scrupoloso - dice sgomento Ruggero Battaggia, responsabile del gruppo di Limbiate -. Quante volte gli abbiamo sentito esclamare, prima di andarsene: “Ho un volo, devo andare a controllare l'elicottero”».
Roberto Longoni
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