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L'arresto dell'albanese

Via D'Azeglio, l'autista del bus 7 Fabrizio Bernazzoli: «D'istinto, mi sono messo di traverso per bloccare quell'auto»

Via D'Azeglio, l'autista del bus 7 Fabrizio Bernazzoli: «D'istinto, mi sono messo di traverso per bloccare quell'auto»

di Mara Varoli

09 Febbraio 2025, 03:01

La città che fa paura. In quella manciata di minuti, una violenza inaudita e il coraggio degli agenti della polizia locale e di un autista della Tep a far da scudo.

Una violenza che lascia senza parole, quella di ieri nel cuore dell'Oltretorrente. E il video dei residenti e dei passanti la racconta.

Intorno alle 14,30 in via D'Azeglio praticamente di fronte all'Ospedale Vecchio, due agenti di quartiere notano un'auto scura di grossa cilindrata, una Bmw, parcheggiata direttamente sul marciapiede. Si avvicinano per controllare l'auto, ma vengono subito attaccati dall'uomo alla guida: un albanese di 38 anni, residente in città. Infastidito dal controllo, l'uomo dà un pugno in testa a uno dei due vigili, che però non mollano e gli chiedono di accostare per gli accertamenti. Ma l'albanese, felpa col cappuccio bianco, giubbotto nero, cappellino con visiera al contrario, jeans e scarpette bianche, mette in moto. Sono attimi di terrore. Mentre un agente viene urtato dall'auto, l'altro nel tentativo di fermare la fuga, viene travolto e sale sul cofano. Una scena inverosimile che può trasformarsi in tragedia. L'albanese farebbe di tutto per scappare, ma il vigile faticosamente aggrappato alla parte anteriore dell'auto riesce a resistere, anche se può cadere da un momento all'altro e può essere investito dall'auto. L'altro agente cerca di fermare la macchina dal lato dell'autista, ma è inutile: il 38enne non frena. Solo l'intuito e la prontezza di un autista della Tep che stava arrivando con il bus 7 dalla parte opposta hanno bloccato la fuga ed evitato il peggio. Senza pensarci due volte, l'autista ha sterzato e si è posizionato in mezzo a via D'Azeglio chiudendo all'albanese la strada.

«Ero alla fermata di fronte all'ospedale Vecchio e ho visto che stavano facendo un controllo - spiega Fabrizio Bernazzoli, 52 anni e da sei alla Tep -, poi improvvisamente quell'uomo è salito in macchina e nonostante i vigili gli dicessero fermati è partito e ha investito il vigile che era davanti alla macchina. Quando ho visto che l'auto continuava la corsa e il vigile era aggrappato al cofano dell'auto, d'istinto ho detto: "Mi metto di traverso così non va da nessuna parte", anche perché poteva venire contro l'autobus. A quel punto, i vigili sono riusciti ad aprire la portiera e l'hanno fatto scendere, ma lui non voleva cedere e hanno dovuto minacciarlo con la pistola. E non è stato facile immobilizzarlo: c'è stata una colluttazione perché lo straniero non si arrendeva. Solo grazie all'aiuto di altri colleghi vigili, che sono arrivati subito dopo, la polizia locale è riuscita ad ammanettarlo».

«Paura? Non ho avuto il tempo di pensare - confessa Bernazzoli -, mi sono solo detto: "Devo fermare quell'auto", con la speranza che andasse tutto bene. Perché se non mi mettevo di traverso, lui forse sarebbe riuscito a scappare. Non aveva nessun scrupolo e non so cosa volesse nascondere, ma non ha ceduto nemmeno quando il vigile è salito sul cofano, sfondando il parabrezza».

Bloccato a terra da sei agenti della polizia locale, l'albanese 38enne è stato finalmente arrestato e portato in questura ed è in attesa della direttissima. I due vigili durante lo spericolato arresto hanno riportato alcune lesioni, fortunatamente non gravi, ma sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Maggiore. «Ferite» che non verranno dimenticate, con il sollievo però che alla fine, in questo film che non avremmo mai voluto vedere, si è evitata una tragedia. Tant'è che già ieri pomeriggio, il sindaco Guerra ha contattato i due agenti e l'autista della Tep per dire: «Parma vi ringrazia».

Mara Varoli

© Riproduzione riservata

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