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LA TRAGEDIA DI CASTELGUELFO

Elicottero precipitato, strumentazione di bordo e schede di memoria nel mirino

Elicottero precipitato, strumentazione di bordo e schede di memoria nel mirino

di Georgia Azzali

12 Febbraio 2025, 03:01

Poco più che lo scheletro ammaccato dall'impatto. E' quanto rimarrà dell'Augusta 109 precipitato in un campo della tenuta di Castelguelfo della famiglia Rovagnati. La strumentazione di bordo sarà rimossa da Stefano Benassi e dai suoi collaboratori per essere poi analizzata: l'incarico al consulente della procura è stato affidato ieri mattina dal pm Andrea Bianchi, che coordina le indagini, portate avanti dai carabinieri.

Pilota con migliaia di ore di volo sulle spalle, Benassi, origini parmigiane, titolare della società Consulenze aeronautiche di Bardolino, è uno dei massimi esperti a livello internazionale. Già ieri pomeriggio, dopo il primo sopralluogo di venerdì scorso, è tornato a Castelguelfo, dove l'elicottero è stato spostato in un'area al coperto della tenuta, per cominciare a repertare le schede di memoria del velivolo. Benassi è stato autorizzato anche a svolgere prove tecniche, se fossero necessarie.

Una serie di attività, oltre a specifiche riprese fotografiche e video, per ricostruire cosa sia avvenuto sabato pomeriggio, verso le 7, quando l'elicottero, con a bordo il comandante Flavio Massa, l'altro pilota Leonardo Italiani e l'imprenditore Lorenzo Rovagnati, si è schiantato subito dopo il decollo, a circa 500 metri dalla pista all'interno della tenuta. In particolare, Benassi dovrà ricostruire la dinamica e le cause dell'incidente. Un ventaglio di ipotesi da valutare: dall'errore umano al vizio di costruzione o un difetto di manutenzione fino a fattori imprevedibili, senza escludere il sabotaggio. Novanta i giorni di tempo per depositare la relazione, sempre che non siano necessarie proroghe, come spesso accade in casi complessi.

Una ricostruzione a cui parteciperanno anche i consulenti nominati da alcune delle parti: l'ingegnere Francesco Nitti per la famiglia Rovagnati, in particolare per Claudia Limonta, madre di Lorenzo, proprietaria dell'elicottero tramite la srl Eliborgo, e il comandante Luigi Simoncini per la Hover Fly, la ditta che si occupava della manutenzione dell'Augusta. In procura, all'affidamento dell'incarico erano presenti anche l'avvocato Pierluigi Samarotto per la famiglia Rovagnati e Pierluigi Collura per la Hover Fly, guidata da Saturnino De Cecco.

Un'indagine per omicidio colposo con tre vittime, tra cui i due piloti. Se le autopsie dovessero escludere un malore di Massa e Italiani (almeno per ora non è stato possibile accertare chi stesse pilotando, anche se il primo era il comandante), tutti gli interrogativi si concentrerebbero sull'eventuale errore umano o sul guasto. I primi sopralluoghi sono stati fatti, ma al momento nessuno vuole azzardare ipotesi. Certo è che l'Agusta 109 viene ritenuto un ottimo velivolo con strumentazioni all'avanguardia, ma allo stesso tempo anche i piloti, a partire dal comandante Massa, erano considerati assolutamente affidabili. E conoscevano bene quella rotta tra la tenuta di Castelguelfo e Arcore, dove Rovagnati doveva atterrare prima di rientrare a casa a Biassono. Ma la nebbia - la fitta nebbia di quel tardo pomeriggio - poteva forse «ingannare» anche i piloti più esperti.

Georgia Azzali

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