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Petizione

I commercianti: «Bisogna ridare vita al centro e all'Oltretorrente»

I commercianti: «Bisogna ridare vita al centro e all'Oltretorrente»

16 Febbraio 2025, 03:01

Le notizie della desertificazione del centro storico e dell'Oltretorrente non li sorprendono affatto. Anzi, quelle serrande che rischiano di arrugginire abbassate sono sotto i loro occhi ogni giorno. Una vista che non può che generare un diffuso stato d'ansia, un sentimento di «perdita di futuro». Così Matteo Gianforme, titolare di un esercizio di acconciatura in via Cairoli, primo firmatario dell'appello di un'ottantina di commercianti del centro storico e dell'Oltretorrente, ha inviato una petizione al sindaco Michele Guerra e a Chiara Vernizzi, assessore alla Rigenerazione urbana, «per esprimere la nostra profonda preoccupazione per il progressivo aumento dei negozi sfitti».

«Non possiamo più ignorare questa “strage silenziosa”, figlia di scelte discutibili che non hanno saputo garantire accessibilità, sicurezza e attrattività per le nostre attività - scrivono nella lettera -. Oggi, i cittadini non sono incentivati a frequentare queste zone a causa della crescente difficoltà nel raggiungere il centro, aggravata dalla mancanza di parcheggi, da politiche di pedonalizzazione mal pensate e da un trasporto pubblico poco efficiente, oltre che da una reale sensazione di insicurezza diffusa. Una sensazione legata a situazioni che purtroppo ci vedono quotidianamente testimoni».

La petizione sottolinea come si sia innescata una perversa reazione a catena. «Tutto ciò - proseguono - sta contribuendo a un declino che si traduce in minori presenze e quindi minori acquisti, con la conseguente progressiva chiusura di negozi, comprese quelle di storiche botteghe, che mai avremmo pensato potessero abbassare la saracinesca per non rialzarla più».

La parola chiave attorno alla quale ruota buona parte del malessere del commercio in centro è «sicurezza». «La sicurezza - scrivono i commercianti - è un tema cruciale: il degrado delle nostre vie, l'abbandono di intere aree e il ripetersi sempre più frequente di episodi di microcriminalità, mentre lo spaccio è costante a ogni ora, rendono il nostro lavoro sempre più difficile. Il decoro urbano è molto trascurato, le strade e i borghi sono invasi dai rifiuti. E sono sporchi, molto sporchi».

«Inoltre, l'assenza di eventi attrattivi e di iniziative di rilancio culturale e commerciale rende il centro sempre meno interessante per i cittadini e i visitatori - continuano -. Mentre in altre città si investe in strategie di marketing territoriale e incentivi per la neo-imprenditorialità. A Parma è tutto fermo, e questo da troppo tempo».

«Chiediamo con forza che l'amministrazione comunale agisca con urgenza per invertire questa tendenza e che si faccia parte diligente e non elusiva, come è invece stata fino a oggi. Chiediamo azioni concrete: un piano parcheggi strutturato, incentivi per nuove attività, un piano sicurezza efficace, una strategia di eventi attrattivi e una riforma seria della mobilità urbana (quest'ultima pensata per avvicinare le persone al centro, non per allontanarle)».

«Non possiamo permettere che il cuore della città muoia nell'indifferenza generale. La nostra richiesta non è solo un grido d'allarme, ma un appello affinché Parma torni a essere una città viva e accogliente per commercianti, residenti e visitatori».

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