Lutto
Il suo negozio era parte di lui. Come la musica. Un covo di sperimentazione, di condivisione: c'era spazio per tutti lì dentro, musicisti esperti e meno esperti.
La Casa musicale Varese, in via Reggio, ha perso parte della sua anima. Il titolare Luigi Varese è scomparso improvvisamente a 71 anni (ne avrebbe compiuti 72 a fine aprile). È successo giovedì mattina, mentre era in sella alla sua bicicletta, stava attraversando viale Solferino per andare ad un controllo medico, quando un malore lo ha fatto cadere a terra. Inutili i tentativi di rianimazione, il trasporto all'ospedale Maggiore: non c'è stato nulla da fare. Luigi lascia i figli Francesca e Filippo e la moglie Luciana.
«Siamo ancora sotto choc, pieni di dolore - è la prima cosa che dice la figlia Francesca -. Anche i clienti e gli amici sono rimasti senza parole e increduli». Luigi, così sempre «pieno di energia, sorridente, con la battuta pronta e una parola buona per tutti - lo ricorda Francesca -. Un punto di riferimento per il mondo della musica parmigiano». Lui che dentro al suo negozio conosceva a memoria i suoi strumenti e sapeva bene quale consigliare perché «sapeva davvero ascoltare chi aveva davanti». Non a caso, forse, il suo negozio si chiamava «Casa» musicale. Perchè ci sentiva un po' come in famiglia.
Lo dimostra l'affetto che anche sui social amici e clienti stanno condividendo sul profilo personale di Luigi, ma anche nella pagina dedicata all'attività. «Ciao Gigi, grazie per la competenza e la simpatia», si può leggere, e ancora: «Gigione, amico mio, rendevi ancora più magica la musica», «una perdita enorme per noi musicisti». Messaggi di stima che arrivano alla famiglia Varese «come un abbraccio». Tanti ricordano anche quando il negozio, anni fa, si trovava in via Garibaldi: «Un posto meraviglioso, punto di riferimento per il centro». Parte integrante della memoria e dell'identità della città: il negozio venne fondato nei primi anni del ‘900 dai fratelli Luigi ed Ettore Varese, tra le sue peculiarità c'era la produzione artigianale di pianoforti «Kettvar», offrendo dal 1920 strumenti musicali e in seguito anche i primi grammofoni per dischi a 78 giri.
Un'eredità che scorreva nel dna di Luigi Varese, da sempre attaccato alle sue radici: «Mancherà il tuo umorismo dietro al bancone», scrive un amico sui social. Ma anche fuori dalle mura del negozio, la sua passione per la musica proseguiva. Proseguiva sui tasti bianchi e neri del suo organo Hammond, fedele compagno di avventure. Suonato sui palchi di qualche evento, concerto, festival. E quando «metteva in pausa» la musica, Luigi amava moltissimo sciare. «Adorava la neve e la montagna, lo sci era un'altra sua grande passione - ricorda la figlia Francesca - e spesso portava anche me e mio fratello a divertirci sulle piste».
Per chi volesse dare un ultimo saluto a Luigi Varese, il rosario si terrà lunedì alle 20.15 nella chiesa dello Spirito Santo. Martedì mattina, invece, verranno celebrati i funerali, sempre nella stessa chiesa con partenza alle 11 dalla camera ardente dell'Ade. Intanto, gli amici continuano a ricordarlo. Sorridente, dietro al bancone di quel negozio che, come già rivela il nome, era diventato per molti, moltissimi, una vera e propria «Casa».
Anna Pinazzi
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