Parma Lirica
Parte da un gioco di parole il cd presentato sabato al circolo di Parma Lirica: «La voie de la voix», il percorso della voce, accosta due parole che in francese suonano allo stesso modo. Può darsi che un orecchio allenato possa cogliere qualche nuance, ma probabilmente non è vero. Sicuramente il tenore Amadi Lagha, protagonista del cd, conosce bene il francese dopo aver compiuto i suoi studi a Parigi, prima di iniziare una carriera su prestigiosi palcoscenici internazionali.
Non è stato, però, l’unico ospite del pomeriggio visto che all’evento ha partecipato anche un’invitata prestigiosa e attesa come Katia Ricciarelli.
Il secondo appuntamento del cartellone di Parma Lirica si è così svolto, per gli ospiti e per gli spettatori, come un piacevole salotto nel quale oltre ai cantanti e a Cristina Bersanelli, presidente del circolo, anche il pubblico è intervenuto. È stato un pomeriggio pieno di ricordi e con un pizzico di malinconia: tante scene e tante realtà del passato sono rivissute in modo vivido, ma con un occhio sempre vigile su quello che dovrebbe essere il futuro, o almeno il presente. Sempre con l’idea che non si debbano fare confronti tra gli artisti, sono stati ricordati tenori come Alfredo Kraus e Mario Del Monaco, oltre ai tre più celebri, anche al pubblico generalista, Pavarotti, Domingo e Carreras. Parlare e cantare all’interno di uno stesso evento non è né semplice né auspicabile, ma Lagha ha saputo destreggiarsi proponendo l’aria di Manrico «Ah sì, ben mio» da «Il trovatore» (senza tralasciare la cabaletta «Di quella pira») e quella di Alvaro «O tu che in seno agli angeli» da «La forza del destino». Proprio riguardo a quest’opera, tanto bella quanto gravata dalla fama di portare sfortuna, si è parlato a lungo con Katia Ricciarelli, cercando di sfatare questa superstizione: «non la canta chi non la sa cantare perché è difficile» potrebbe essere, in breve, la spiegazione che è stata data. In queste due arie Lagha è stato accompagnato al pianoforte da Simone Savina che ha saputo sostenere con musicalità il canto del tenore, ma c’è stata anche una terza aria, fatta ascoltare direttamente all’incisione (questa volta con il pianista Edoardo Barsotti): «Pourquoi me réveiller» dal «Werther» di Massenet.
Il tempo è passato in fretta in un clima estremamente piacevole e Katia Ricciarelli, che sarà protagonista di uno spettacolo a Villa Malenchini il 2 luglio (a chiusura della programmazione estiva di Parma Lirica), ha già promesso che ci saranno grandi sorprese.
I prossimi appuntamenti della programmazione di Parma Lirica prevederanno gli incontri di «Loggionisti si diventa» (tutte le domeniche di marzo alle 15.30) e di «Jazz meets Opera» (tutti i giovedì di marzo alle 18) oltre al recital di Jeanette Vecchione Donatti, accompagnata al pianoforte dallo stesso Savina.
Giulio A. Bocchi
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