Smontano le auto mentre le telecamere li riprendono

Il display della telecamere è chiarissimo: mancano 5 minuti precisi all'una di notte. Ed è allora che arrivano quei due. Sono tranquilli, si vedono benissimo in faccia e anche come sono vestiti. E soprattutto si vede cosa fanno: rubano. Lo fanno con calma, con movimenti misurati, come se queste cose le facessero tutte le sere. E probabilmente è proprio così. Teatro della ennesima razzia ai danni delle macchine parcheggiate è stata via della Salute e a «raccontare» secondo per secondo l'accaduto è una delle telecamere piazzate davanti ad una abitazione. Un occhio elettronico che riprende tutto almeno fino a quando uno dei due ladri, cuffia blu, tuta scura, barbetta e pelle olivastra e un riconoscibilissimo tatuaggio sul collo, si accorge di essere stato inquadrato in primo piano e da una manata alla telecamera.

Ma ormai è tardi e le riprese ci sono così come ci sono i danni a due Bmw che sono state depredate di alcuni pezzi. Si, perchè questi non solo i soliti tossici che sfondano i vetri per cercare monetine e qualunque oggetto: no, questi sono ladri in cerca di ricambi da vendere (forse su commissione) o da piazzare sulla propria auto. Lo dimostrerebbe il fatto che le due auto prese di mira sono della stessa marca ma anche il fatto che sono stati smontati il volante e in un altro caso lo specchietto retrovisore. Uno di quelli che, elettrificati, costano parecchie centinaia di euro. Ad accorgersi del furto, come sempre, sono stati i proprietari ieri mattina, al momento di riprendersi le vetture e più o meno nelle stesse ora ci si è resi conto del video che è stato consegnato ai carabinieri insieme alle denunce dei derubati.

La speranza è che grazie a quei fotogrammi si possa arrivare ad identificare i responsabili che arrivano armati di strumenti da scasso e si dividono i compiti: uno apre le macchine e l'altro porta gli utensili e si guarda in giro per controllare che nessuno si accorga dell'accaduto. Nessun uomo, almeno. Perché la telecamera fa benissimo il proprio lavoro. Speriamo che quel volto si possa vedere presto su un foglio di una denuncia.

Luca Pelagatti