Violenza
Il reportage si è trasformato in un vero e proprio incubo. Minacce, spintoni, poi il tentativo di buttare la telecamera a terra per distruggerla e, insieme a lei, le «prove» che avrebbero potuto incastrarli. È successo sabato sera al Parco Ducale: la troupe di Fuori dal coro, il programma di Rete 4, è stata aggredita da un gruppo di giovani, mentre stava cercando di riprendere e documentare il «viavai» di spacciatori.
È successo verso le 19,30: la giornalista e il cameraman, inviati del programma condotto da Mario Giordano, si trovavano già all'interno del Giardino con la telecamera accesa, quando hanno visto arrivare da lontano alcuni carabinieri, che stavano svolgendo un sopralluogo. Hanno seguito i militari, che avevano appena fermato un gruppo di giovani seduti accanto al trenino dei bambini; stavano fumando e facendo uso di sostanze stupefacenti. Per documentare la scena (il servizio andrà probabilmente in onda mercoledì), la troupe si è avvicinata: vedendo la telecamera, i giovani hanno iniziato a urlare e minacciare i due professionisti. Da lì, una rapidissima escalation di violenza, raccontata da un testimone, Devid Brozzi, fondatore del comitato «Sos Parma». Brozzi era stato coinvolto da Fuori dal coro per testimoniare «la situazione di degrado in cui Parma si trova», dice.
In quel momento, dunque, si trovava anche lui insieme alla troupe. Ha visto tutta la scena: «Erano una decina, avranno avuto dai 20 ai 25 anni. Come hanno visto la telecamera si sono alzati e sono venuti verso la giornalista e il cameraman - racconta -: sono stati attimi di paura e tensione». All'inizio «sono partiti con le minacce - fa sapere Brozzi -: si sono rivolti alla giornalista dicendo: “Se trovo le nostre facce in tv, vedrai la potenza che ha l'Africa”». Poi, nonostante fossero presenti i carabinieri, che hanno da subito cercato di mitigare animi e toni, con uno scatto repentino «sono arrivati alle spalle del cameraman - prosegue il testimone - lo hanno spintonato cercando di prendere la telecamera e buttarla per terra». Mentre, accanto, stavano passeggiando famiglie e padroni con i loro cani. Il tutto è durato «circa dieci minuti - aggiunge Brozzi - perché i carabinieri li hanno bloccati e noi siamo andati via». Non manca un ringraziamento «ai militari - tiene a sottolineare -, che hanno agito tempestivamente e hanno messo fine all'aggressione».
Intanto la notizia ha fatto già il giro dei social e dei comitati che a Parma si occupano di sicurezza. «Una situazione incredibile e preoccupante - commenta Lino Cirri, presidente del Gruppo unito anno uno -: bisogna fare qualcosa, ma non ci sentiamo ascoltati dalle istituzioni». Per questo, con Sos Parma «abbiamo organizzato un altro corteo per la sicurezza - annuncia Cirri -: sarà il 5 aprile, partirà alle 10,30 dal bar di via Venezia: non ne possiamo più di questo degrado».
A.P.
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