×
×
☰ MENU

Lutto

Una vita fra impresa e motori: Roccabianca piange Balocchi

Una vita fra impresa e motori: Roccabianca piange Balocchi

di Chiara De Carli

17 Marzo 2025, 03:01

Roccabianca piange la scomparsa di Romanello Balocchi, 76enne imprenditore visionario che ha lasciato un segno indelebile nella storia del paese e nel cuore di chi lo ha conosciuto.

Fondatore della Plafond Plast, ha saputo trasformare un capannone in un punto di riferimento internazionale nel settore della produzione di tubi e componenti in Pvc, costruendo il suo successo con sacrificio, passione e un’instancabile voglia di innovare. Al suo fianco, ieri come oggi, la moglie Fiorella Vallisa, conosciuta quando entrambi erano solo ragazzi e colonna portante nella vita e nel lavoro.

«Ci siamo sposati nel 1972 e l’anno successivo abbiamo fondato la nostra azienda - racconta -. All’inizio ci occupavamo solo di controsoffitti in Pvc, poi lui ha voluto spingersi oltre. Aveva una grande intuizione per tutto. Era pratico, risolutivo e non si arrendeva mai davanti a una difficoltà. I primi tempi, quando lavorava da solo, era capace di restare a controllare le macchine anche 24 ore filate».

Ma Nello Balocchi non era solo un imprenditore. «Aveva un carattere ribelle e determinato, ma sapeva essere un marito e un padre presente». E soprattutto, aveva un cuore grande. Tra le sue passioni spiccava quella per la motonautica. Cresciuto in riva al Po, il suo sogno era partecipare alla Pavia-Venezia. E, appena gli è stato possibile, si è impegnato per realizzarlo.

«Ha iniziato a correre nella categoria 1500 cc nel 1990, ottenendo subito risultati di rilievo, fino a vincere due categorie in quella stessa stagione – ricorda l’amico Giuseppe Casanova -. L’anno successivo, nella categoria 2000 cc, ha trionfato nella prestigiosa Coppa Montelera a Venezia».

Ma anche in questo campo non si è accontentato di gareggiare e vincere. «Nel 2001, con uno scafo di sua progettazione, ha vinto il Racing Boat Club, una competizione che riuniva alcuni dei migliori piloti della disciplina. Il suo scafo aveva una caratteristica pionieristica: una cassa di sicurezza rinforzata che garantiva maggiore protezione ai piloti».

Fino a sabato scorso quando si è spento dopo un breve ricovero ospedaliero, è stato presidente della motonautica di Roccabianca, contribuendo a diffondere questo sport e a coinvolgere altri appassionati.

E il legame, quello con il suo paese, che è rimasto forte fino all’ultimo giorno, come ha ricordato il sindaco di Roccabianca, Alessandro Gattara. «Sua era stata l’idea di arare l’argine durante la piena del 2000, salvando il paese da un destino già scritto. Solo una settimana fa ci eravamo salutati nel suo ufficio, scherzando come al solito anche su argomenti seri. In questo momento di lutto, desidero ricordarlo non solo per quanto ha fatto per la comunità di Roccabianca, ma anche per il suo spirito genuino e generoso, sempre proiettato verso le prossime sfide, inarrestabile e veloce come i motori sportivi che amava guidare».

Questa sera alle 20.30 la chiesa parrocchiale di Roccabianca accoglierà la recita del rosario mentre il funerale verrà celebrato domani mattina alle 10,30.

Chiara De Carli

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI