×
×
☰ MENU

Dilettanti

Andrea Ferretti, bomber del Borgo, si racconta: «Al Carpi per Giuntoli ero il cigno di Utrecht»

Andrea Ferretti, bomber del Borgo, si racconta: «Al Carpi per Giuntoli ero il cigno di Utrecht»

di Pietro Amendola

18 Marzo 2025, 03:01

Un rientro provvidenziale quello di Andrea Ferretti, attaccante del Borgo San Donnino che, sul difficile campo dello Zola Predosa, ha spaccato la partita nel secondo tempo, permettendo ai parmensi di vincere 2-0 e conquistare tre punti cruciali per sperare ancora nella zona play-off.

Ferretti era stato costretto a saltare le precedenti quattro giornate del campionato di Eccellenza, a causa di un’espulsione rimediata nel pareggio di inizio febbraio contro il Rolo. Dopo un primo tempo difficile, l’attaccante ieri è entrato dalla panchina con la giusta cattiveria agonistica, siglando il gol dell’1-0 ed esibendosi nelle sue solite giocate di classe e tecnica sopraffina. «Avrei voluto giocare dall’inizio - ha raccontato Ferretti - però il mister ha preferito non rischiare, dato che rientravo anche da un infortunio. Nella ripresa mi ha detto “Voglio che entri e mi spacchi la partita”, ed ero sicuro che avrei segnato. La squalifica? La doppia ammonizione era stata eccessiva, ma ho sbagliato a reagire con l’arbitro, ho 38 anni e non dovrei fare queste cose».

Classe 1986, nato a Montecchio Emilia, il numero 17 dei biancazzurri è un pilastro della fase offensiva del Borgo, trascinato soprattutto dalla sua grande esperienza sui campi da calcio. La carriera di Ferretti iniziò nelle giovanili del Parma, per poi continuare nel 2006 a 19 anni al Cardiff, con una parentesi di un mese allo Scunthorpe Utd. «Quella fu un’esperienza di vita, più che calcistica. Comunque andare via di casa così giovane e all’estero, lontano dalla famiglia, non è mai facile. Non c’era molta tattica, andavano tutti a ritmi molto elevati ed erano atleticamente devastanti».

Dopo gli anni in Inghilterra, Ferretti cominciò il suo «tour» italiano, girando numerose piazze calcistiche del nostro paese, tra cui quella di Carpi, dove arrivò nel 2012 grazie al contributo dell’attuale dirigente della Juventus Cristiano Giuntoli, allora nel club modenese. «Giuntoli mi voleva a tutti i costi, mi diceva che ero il suo “cigno di Utrecht”. I tifosi mi volevano bene, quando sono tornato al Cabassi l’anno scorso, con il Borgo San Donnino, si ricordavano di me e queste sono belle esperienze».

Per l’attaccante l’amore più grande rimane però quello per il Pavia, dove nella stagione 2014/15 vinse il titolo di capocannoniere del girone A di Serie C, con 16 gol. «A Pavia ho incontrato grandi giocatori, come Alessandro Cesarini, Leonardo Pavoletti e Benny Carbone. Dopo il mio primo gol, il giornalista Nicolò Schira, che faceva le telecronache per la squadra, mi chiamò “lo squalo bianco” e da allora è rimasto il mio soprannome». Ferretti arriva a questo finale di stagione con 13 gol segnati e una zona play-off da agguantare.

L’attaccante si gode questa sua «vecchiaia» calcistica, che lo ha portato a migliorare soprattutto sul piano mentale, e promette fedeltà ai colori della squadra parmense. «Il presidente del Borgo mi ha detto che chiudo la carriera qui, quindi se vorrà continuare a me va bene. L’anno scorso avrei voluto salvare la squadra in serie D, ma non ci siamo riusciti. Nella prossima stagione voglio riprovare a vincere Il campionato, perché vincere è la cosa più bella che c’è nel calcio».

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI