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ARTE

E.T. di Roberta Musi in mostra a New York

E.T. di Roberta Musi in mostra a New York

29 Marzo 2025, 03:01

È esposto in questi giorni a New York il quadro realizzato dalla pittrice parmigiana Roberta Musi raffigurante E.T., la creatura venuta dallo spazio resa celebre dal film del 1982 «E.T. l’extra-terrestre» del regista americano Steven Spielberg. Assieme a un centinaio di altre opere di artisti americani e italiani, è esposto al Culture Lab Lic di Long Island City nell’ambito della mostra allestita per celebrare i 100 anni dalla nascita di Carlo Rambaldi (1925-2012), artista degli effetti speciali cinematografici e 3 volte premio Oscar per le sue realizzazioni fantascientifiche nei film «E.T. l’extra-terrestre», «Alien» e «King Kong». La mostra, che resterà aperta fino al 20 aprile e che verrà replicata in Italia in sedi ancora da definire, è organizzata da Daniela Rambaldi, figlia dell’artista pluripremiato e vicepresidente della Fondazione Culturale Carlo Rambaldi Promotions.

«Ho accettato con piacere – dice Roberta Musi – di partecipare all’esposizione di New York con il quadro di E.T che ho dipinto nel 2022, in occasione dei 40 anni dall’uscita del famoso film con la creatura extraterrestre creata da Rambaldi. Ho raffigurato E.T. su un cavallo perché ritengo che i cavalli siano un forte simbolo di libertà».

«Il quadro di Roberta Musi – spiega Daniela Rambaldi – rappresenta un ponte tra immaginazione e realtà, un omaggio alla capacità dell’arte di evocare emozioni profonde e di trasportarci in mondi nuovi. La figura di E.T., simbolo di innocenza e meraviglia, che cavalca un cavallo tra uno sfondo onirico di bolle e colori sfumati, è per me un richiamo alla magia che mio padre ha saputo creare con le sue creature. L’idea di proporre E.T. a cavallo è sorprendente e originale: un incontro tra il fantastico e il naturale che suggerisce un senso di libertà e di avventura, come se il personaggio stesse attraversando nuove dimensioni alla ricerca di se stesso. È come se l’arte e il cinema si fondessero, ricordandoci che la fantasia può guidarci anche nei momenti più incerti. Questo dipinto celebra il legame tra passato e futuro, tra ciò che conosciamo e ciò che ancora dobbiamo scoprire».

David Vezzali

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