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L'intervista

Gian Luca Baratta: «Che spettacolo il mio Fidenza del 2006. Arrigo Sacchi, il top degli allenatori»

Gian Luca Baratta: «Che spettacolo il mio Fidenza del 2006. Arrigo Sacchi, il top degli allenatori»

di Remo Gandolfi

02 Aprile 2025, 03:01

Quando si parla di allenatori della nostra provincia è praticamente impossibile prescindere da uno dei più bravi, conosciuti ed esperti in assoluto: Gian Luca Baratta, fidentino doc, festeggia quest’anno trent’anni di carriera in panchina. Dagli esordi con il San Secondo in Prima Categoria (preso a stagione in corso e portato dall’ultimo posto in classifica ad un passo dalla promozione) fino all’ultima esperienza nel Borgo San Donnino attraverso esperienze importanti ed appaganti con club del livello di Busseto, Colorno, Correggese, Crociati (in Serie D), San Secondo, Fidenza e Pallavicino. Sempre con una caratteristica che lo ha contraddistinto in tutta la carriera: l’attenzione alla “persona” prima e al “calciatore” poi.

1 aL’allenatore più bravo avuto nella sua carriera di calciatore.

Sono molto legato a due allenatori che ho avuto davvero il privilegio di avere come “maestri” quando giocavo a calcio: Maurizio Battistini e Roberto Bacchini. Battistini, che ho avuto quando avevo 15 anni, ha saputo farmi definitivamente innamorare del calcio con la sua fantasia, la sua capacità comunicativa e il suo essere semplicemente avanti di 30 anni rispetto a tutti gli altri. Fu lui a portarmi agli Allievi alla Prima Squadra in Serie D. Bacchini dal canto suo mi ha trasmesso il suo pragmatismo, la cultura del lavoro e del sacrificio.

2 aQuando ha iniziato a pensare di voler fare l’allenatore?

Ho fatto il corso da allenatori quasi per gioco insieme al mio compagno di allora Riccardo Bulgarani. Nel 1995 mi chiamò il San Secondo in Prima Categoria, ultimi a zero punti dopo 5 giornate. Ho iniziato, mi sono subito divertito e sentito a mio agio. ... Abbiamo chiuso al 3° posto!

3 aQual è la sua “filosofia” di gioco?

Il divertimento. E’ quello che porta al risultato. Se una squadra si allena e gioca senza divertirsi penso che difficilmente possa fare buoni risultati.

4 aQuale considera sia il suo maggior pregio da allenatore.

Credibilità e coerenza.

5 aSu quale aspetto invece ha sempre fatto più fatica?

La convivenza con i miei direttori sportivi ...

6 aQuale considera sia il suo maggior pregio da allenatore?

Lo schema tattico preferito e utilizzato maggiormente. Ho iniziato con il 5-3-2, poi a Fidenza ho utilizzato il 4-4-2 e il 4-1-4-1 per passare al 4-3-3 negli ultimi anni.

7 aLa partita più bella giocata da una delle sue squadre.

Fidenza-Mezzolara 3 a 1 in Serie D. Bellingeri, uno storico dirigente del Fidenza dell’epoca (venuto a mancare pochi anni fa), scese negli spogliatoi a fine partita e mi disse “Ho visto tante partite del Fidenza nella mia vita ma pochissime volte mi sono divertito come in questa”. ... ancora oggi, ripensandoci, mi commuovo.

8 aLa squadra più forte mai affrontata in carriera.

Il Ravenna in Serie D nella scorsa stagione. Ingiocabile!

9 aIl calciatore avversario che più l’ha impressionata tra quelli incontrati in carriera.

Franchi e Melotti nel Fiorenzuola con i quali poi ho avuto la possibilità di lavorare.

10Il risultato più importante ottenuto finora.

La promozione in Serie D da neopromossi con il Fidenza nel 2006 dopo lo spareggio a Brescello con duemila fidentini al seguito e la promozione con il Borgo nel “mini-campionato” del 2021 post-Covid. Vincemmo dieci partite su dieci, unica squadra in Italia a riuscire in questa impresa.

11Nel suo passato di allenatore qual è stata la più grande soddisfazione.

Il gioco espresso dal Fidenza in Serie D sotto la Presidenza Chiesa.

12Quale invece la sua più grande delusione.

Quale invece la sua più grande delusione.

Lo spareggio perso ai rigori con il Pallavicino per la promozione in Serie D. Avrebbe significato il salto dalla Promozione alla serie D in sole due stagioni.

13Chi è l’allenatore avversario più bravo che ha incontrato nella sua carriera di mister?

Ne cito due: Massimiliano Alvini e Cristian Serpini.

14C’è un aneddoto curioso o divertente che le viene in mente?

L’anno della promozione in Serie D con il Borgo San Donnino l’allenatore della Savignanese a fine partita mi venne vicino e con grande onestà mi disse “Ho capito che non ci sarebbe stata partita fin dal riscaldamento prima della partita!” Aveva ragione. Davanti avevo Porcari, Fogliazza e Jakimoski e dietro di loro Soregaroli, Rossi e Franchi. Avevo la sensazione che con loro potevamo andare anche in guerra ... non ci avrebbe sconfitto nessuno!

15L’allenatore del passato da lei preferito.

Arrigo Sacchi.

16L’allenatore del presente da lei preferito.

Pep Guardiola

17Ha qualche rimpianto nella sua carriera di allenatore?

Nessuno. E’ la verità. Allenavo in serie D a 38 anni, partendo dalla Prima Categoria ma non ho mai pensato di fare del calcio una professione.

18Qual è la dote principale che deve avere un allenatore?

L’empatia e la capacità di scegliere lo staff. Non avrei combinato nulla di buono se non avessi avuto con me Luca Tassi, Pierluigi Ceri e in seguito Silvio Guareschi.

19Metta in ordine di importanza questi cinque aspetti: Comunicazione-Gestione del gruppo-Preparazione fisica-Tattica e Tecnica.

Capacità comunicativa, gestione del gruppo, lavoro tecnico-tattico, preparazione fisica.

20Infine la formazione ideale con i migliori calciatori allenati in carriera finora. (con schema tattico annesso)

Aiuto! Credo che questa sia la domanda più difficile ed “odiata” di tutte! Ci provo anche se davvero è una scelta improba. Giochiamo con il 4-4-2. In porta Ferrari Marco o Pierluigi Ceri. Linea difensiva: Petrelli Andrea, Pioli Stefano, Vincenzi Simone, Colombi Ivan. A disposizione: Soregaroli Diego.A centrocampo: Franzini Arnaldo, Mirri Marco, Manzani Giovanni (capitano), Minasola Alessandro.A disposizione: Rossi Giacomo e Porcari Filippo.In attacco: Rastelli Matteo e Franchi Luca.A disposizione: Iadaresta Pasquale e Ferretti Andrea. Infine, una piccola nota riguardante il “mio” capitano Giovanni Manzani. Ragazzo meraviglioso, è il calciatore con le maggiori doti di carisma e leadership che io abbia mai allenato.

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