FIDENZA
E’ stato celebrato ieri nella chiesa di San Pietro, dove tanti anni fa si era sposata con Vittorio Benecchi, il funerale di Vincenzina Calci. In tanti hanno desiderato porgere l’ultimo saluto a questa fidentina, nota e benvoluta.
Una vita per la famiglia, la fede, il lavoro: Vincenzina aveva compiuto 95 anni il mese scorso ed era stata l’ultima pollivendola fidentina ad avere chiuso il suo negozio, in piazza Matteotti.
Fidentina del sasso, eranata nel quartiere San Michele. Proveniva da una stimata famiglia borghigiana, che in tempi lontani aveva avviato il commercio del pollame. La nonna di Vincenzina, col carro trainato dai cavalli, andava nelle campagne ad acquistare pollame e quindi a rivenderlo. Un’attività questa che aveva poi intrapreso anche Vincenzina, quando, da ragazza, negli anni ‘40, iniziava a fare la commessa in una polleria. E da allora si era appassionata a questa attività, diventando poi titolare del negozio di piazza Pontida e poi dell’altro, poco distante, in piazza Matteotti. Per quasi mezzo secolo ha portato avanti l’attività e sono ancora in tanti a ricordare la Vincenzina dietro al bancone, ad accogliere i suoi numerosi e affezionati clienti, con la sua professionalità e cordialità.
Aveva sempre pollame e cacciagione di alta qualità e i suoi polli allo spiedo, sono rimasti nei ricordi dei fidentini, in quanto Vincenzina li cuoceva in un modo particolare. Per la carne riservava sempre un trattamento speciale che la rendeva unica. Il suo negozio era diventato una sorta di salotto borghigiano, dove Vincenzina, col suo sorriso aperto, accoglieva le «rezdore», con le quali colloquiava cordialmente, in attesa che cuocessero i polli allo spiedo. Il suo negozio di polleria era stato l’ultimo a chiudere in città. Ma lei, anche se in pensione, era sempre in movimento, con tanti interessi.
Oltre ad avere fatto la nonna, dedicandosi alle adorate nipoti, aveva frequentato l'Unitre, a cui era molto legata, aveva collaborato anche con la Famiglia Fidentina, con il Centro italiano femminile. Donna di profonda fede, mai scalfita, si era anche impegnata con la parrocchia della cattedrale. Era molto legata alla sua Fidenza, ai suoi personaggi, alle sue tradizioni, al suo dialetto, che custodiva gelosamente nel suo cuore. Una donna di grandi valori e profonda umanità. Vincenzina ha lasciato i figli Vincenzo con Marilena, don Daniele, già cappellano militare, ora in congedo, ma al servizio della diocesi fidentina, Maria Teresa con Francesco, le amate nipoti.
s.l.
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