Lutto nel volley
In diciotto stagioni, dalla 1984-85 alla 2001-02, la Pallavolo Parma ha cambiato nove allenatori, numerosi giocatori e ha vinto svariati trofei nazionali e internazionali. Un punto fermo di quell’epoca, per certi versi irripetibile, sempre presente in panchina, è stato Angelo Cortesi, professione massaggiatore, morto nei giorni scorsi. Una persona riservata, al limite della timidezza, l’esatto opposto di Rino Bianchi a cui era succeduto. Si sentiva molto più un «operaio» della squadra che membro dello staff sanitario.
Non era difficile trovarlo ad aiutare i magazzinieri Walter Colla e Romano Baroni. Era sempre schierato dalla parte dei giocatori, anche quando gli facevano scherzi (Renan Dal Zotto) o ne imitavano la voce (Roberto Piazza).
Carlo Alberto Cova, un passato da palleggiatore della Maxicono e un presente da storico della pallavolo parmense, lo ha conosciuto bene: «Di principio non mi sono mai fatto massaggiare da nessuno, nemmeno da lui. Però era davvero una persona molto disponibile, timida, riservata». Un aneddoto riguarda i giorni della finale, vinta, di Coppa delle Coppe 1989 a Varkaus, in Finlandia: «Tra un allenamento e l’altro era obbligatorio un pisolino pomeridiano, ma io non dormivo e l’obbligo per lui non valeva. Ottenemmo il permesso per fare un giro nei boschi. C’era tanta neve a bordo strada, oltre un metro. Gli dissi di mettersi in posa vicino a un cumulo che però nascondeva un piccolo fosso… mentre scattavo sprofondò nella neve prendendo un bello spavento».
Un altro che non si faceva mai massaggiare è Giulio Belletti, palleggiatore della Santàl negli anni Ottanta e ancora oggi capitano di un’altra Pallavolo Parma, protagonista nel campionato di serie D: «Angelo lo ricordo come una persona seria e riservata, sempre disponibile. Faceva parte di quelli che vivevano il loro ruolo con passione e che facevano tutto perché noi giocatori fossimo tranquilli: erano persone deliziose, fondamentali nelle vittorie ottenute. Qualche anno fa ci siamo incontrati dopo molto tempo che non ci vedevamo e ci siamo abbracciati. Era davvero una brava persona».
In squadra con Belletti prima e con Cova poi c’era anche Riccardo Michieletto, attuale team manager del Trentino Volley, che a Parma ha giocato dal 1985 al 1993: «I muscoli più trattati non erano i miei (ride, ndr), ma giustamente quelli di Gustafson, Bracci e Gianni. Ho però dei bellissimi ricordi. Angelo era una persona squisita, il classico massaggiatore sempre presente in panchina, non ricordo una gara senza di lui. Era grintoso anche se non lo dava a vedere, gli piaceva quando la squadra vinceva. Ha fatto il suo lavoro con signorilità, mai una parola di troppo, sempre molto disponibile. Una di quelle figure fondamentali per dare equilibrio allo staff e per vincere». Dai ricordi di Michieletto emerge una persona che sapeva stare agli scherzi: «Renan Dal Zotto li faceva un po’ a tutti e Angelo lì accettava sempre con un sorriso. Ricorderò sempre la sua parlata parmigiana con la “erre” marcata, era inconfondibile per noi che venivamo da fuori Parma».
Matteo Billi
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