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Con vernice rossa

Fontevivo, imbrattata la lapide che ricorda i morti della Repubblica sociale

Fontevivo, imbrattata la lapide che ricorda i morti della Repubblica sociale

28 Aprile 2025, 03:01

Fontevivo Risvolti del 25 aprile che lasciano sgomenti, nel cimitero di Fontevivo: la lapide ai Caduti e dispersi militari e civili della Repubblica Sociale Italiana è stata imbrattata con vernice rossa a disegnare la stella a cinque punte a cui si aggiunge la dicitura «Buon 25 Aprile, no revisionismo». Il graffito è stato trovato sabato mattina e sarebbe stato tracciato, stando alle primissime informazioni, fra la notte del 24 e la mattina del 25 aprile. «A distanza di quasi un secolo dalla guerra civile - afferma Priamo Bocchi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia fra i primi a segnalare l’accaduto - c’è chi ancora si oppone a ogni pacificazione nazionale e alimenta odio dietro il solito antifascismo posticcio e postumo. L’atto vandalico, ignobile, ha come mandanti morali tutti coloro che infieriscono ancora sui vinti, sugli italiani del giorno prima, che ancora oggi speculano sulla loro memoria per discriminarli, disprezzarli anche da morti e relegarli nell’immondezzaio della storia». Cita poi Cesare Pavese concludendo con «Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione».

Vista la campagna elettorale in corso, l’attuale amministrazione e il sindaco Enrica Cavazzini non rilasciano dichiarazioni per non fomentare ulteriormente la situazione, non essendo né il caso né il momento.

«Mi sono sentito in dovere di ripristinare la lapide cancellando la stella rossa dalla lapide - afferma Andrea Colombari, presidente dell’Unione nazionale combattenti Repubblica Sociale Italiana - sarebbe stato facile fare altrettanto ma siamo diversi, è facile andare a imbrattare targhe di nascosto. In effetti ce l’aspettavamo, si tratta di persone che si esprimono così, svilendo e tentando di cancellare ricordi indelebili, i ricordi di persone che hanno già sofferto».

«Non c’è nulla di politico, è solo un segno civile del ricordo - prosegue Colombari - la stessa targa, apposta a Fontevivo circa due mesi fa, c’era anche al cimitero della Villetta ma è stata distrutta. Il commissario Ciclosi aveva approvato l’apposizione di una nuova ma Pizzarotti lo ha impedito quindi a Parma non c’è. La proposta resta in attesa che arrivino persone di livello superiore di civiltà».

Silvio Marvisi

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