Parma Calcio
Chiamatela come volete, ma la «Chivu-mania» sta spopolando in città. Da quando si è seduto sulla panchina gialloblù, l’allenatore rumeno ha ribaltato i pronostici di una stagione che assomigliava molto al cult di James Cameron, Titanic, riuscendo a mano a mano a far salire tutti sulle scialuppe di salvataggio o quasi. Manca ancora un passettino, l’impresa dell’Olimpico poteva dare senza dubbio una spinta importante; invece, il doppio schiaffo laziale ha lasciato un po’ tutti con l’amaro in bocca. Sette punti di vantaggio dalla zona rossa, a testimonianza di quanto di buono sia stato fatto da metà febbraio sino a qui.
L’apporto del nuovo mister ex Inter ha non solo giovato ai risultati – che rimangono a questo punto della stagione la cosa più importante – quanto alla crescita individuale di tanti gioielli che ora stanno incominciando a brillare come veri diamanti.
In primo piano non può che esserci Giovanni Leoni, 18 anni ma solo sulla carta d’identità. In campo? Forse l’esperienza di un trentenne mixata ad una grande intelligenza nell’occupare gli spazi e nei tempi d’intervento che ne fanno senza dubbio uno dei migliori prospetti e patrimoni per la società. Acquistato per soli 5 milioni + 3,5 di bonus e il 10% sulla futura rivendita, non c’è dubbio che sia stata una delle migliori intuizioni del calciomercato estivo.
A fianco, appena sotto, il portiere Zion Suzuki, personalità, leadership e carisma. Prodigioso e decisivo in tante occasioni, ma ciò che stupisce di lui è l’adattamento in così poco tempo in un campionato così competitivo come quello italiano e in una cultura così diversa. Il costo? Poco più di 8 milioni ed anche per lui vale il discorso fatto per Leoni.
E poi uno dei volti del momento: Mateo Pellegrino. Pochi riflettori su di lui al suo arrivo gli hanno fatto più che bene. Con lui in campo, il Parma là davanti fa sicuramente più paura. I numeri sono sotto gli occhi di tutti e il suo fiuto del gol ancora di più. Il suo arrivo che per molti – anche alla luce dei gol fatti – poteva mettere in ombra Bonny, ha invece fatto da complemento d’attacco, esaltando le caratteristiche sia del francese oltre che naturalmente le sue. Poco più di 2 milioni per chi dopo pochi mesi – forse anche senza giudizio – viene paragonato ad un certo Crespo, sono un sacrificio che qualunque società avrebbe fatto.
C’è spazio anche per Valeri e Ondrejka: il primo, arrivato la scorsa estate a parametro zero, con 6 assist rappresenta uno dei terzini sinistri a tutta fascia in grado di lasciare davvero il segno in serie A. I suoi 26 anni sono testimonianza di una giovinezza un po’ avanzata, ma che gli riserva tutto il tempo per una crescita ancor più risonante; Ondrejka sembra davvero essere l’ultima scoperta di Chivu che senza paura lo schiera, lo sprona ed ora si prende gli applausi. I 7 milioni spesi a gennaio sono stati un sacrificio che fino a qui è risultato più che meritato. È l’uomo dei gol pesanti.
Matteo Giavazzoli
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