Lutto
Fornovo Una folla commossa ha salutato per l’ultima volta Ruggero Borromei, scomparso all’età di settantotto anni, figura di riferimento dello sport parmense.
Campioni, atleti, colleghi, amici e una folla immensa si è stretta alla famiglia che con la loro partecipazione hanno testimoniato la stima e l’affetto nei confronti di Ruggero, allenatore di atleti di talento e preparatore atletico della squadra Crocetta softball, con i due fantastici scudetti assoluti nel 1988 e 1989, una Coppa Italia nel 1990, e uno scudetto Juniores nel 1988.
Nel 1972 aveva avviato a Fornovo, dove insegnava la moglie Lucia, la scuola di atletica fondando insieme a colleghi, la «Gioventù Olimpica Fornovese», poi confluita nella Gioventù Olimpica Parmense.
Un movimento di promozione dell’atletica che in breve tempo aveva calamitato la partecipazione di numerosi ragazzi, poi protagonisti nel decennio seguente di successi, sia a scala locale, regionale, nazionale e internazionale, sino al palcoscenico olimpico. Un progetto forse unico nella storia sportiva della città e del parmense, sostenuto, insieme a Borromei, dai professori Cortesi, Gallerani, Torricelli, De Caroli, Mazza, Avanzini, Fibbi, Terzi, e dei Maestri dello Sport Devoti e Bellini, istruttori degli allora centri Coni-Fidal.
Marchigiano di origine, Ruggero Borromei, docente per diversi anni all’Ipsia di Parma, prima di dedicarsi all’attività di allenatore aveva praticato pugilato e ginnastica, e coltivato la sua passione di sempre: la pesca subacquea in apnea. Durante la cerimonia funebre, svolta nella chiesa di Porporano, sono stati tanti i pensieri espressi dagli ex allievi. «Dobbiamo tanto a lui per il fatto che tutti i giorni, per anni è venuto da Parma a Fornovo per noi ed aveva saputo tenere unito il gruppo di Parma il gruppo di Fornovo facendoci incontrare. Lui stesso a volte portava i ragazzi di Parma da noi a Fornovo o invitandoci al camposcuola». Ed ancora, «Grazie ai suoi insegnamenti l’avversario più temibile era pur sempre un amico. Nessuno di noi era più importante di un altro. Dava a tutti la stessa importanza, conducendo gli allenamenti con la delicatezza con cui ci allenava rispettando sempre il fatto che eravamo molto giovani, senza pretendere l’impossibile».
Ruggero Borromei lascia la moglie Lucia, il figlio Alessandro e i nipoti.
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