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PROCESSO

Parma gestione entrate, il caso multe finisce nel nulla: tutti prosciolti

Parma gestione entrate, il caso multe finisce nel nulla: tutti prosciolti

di Georgia Azzali

23 Maggio 2025, 03:01

Una montagna di false notifiche. Oltre 20mila. Questo il dato clamoroso che aveva cominciato a trapelare già nel 2015, quando l'attenzione degli inquirenti si stava focalizzando su Parma gestione entrate (Pge), la società pubblico-privata, poi messa in liquidazione, che si occupava della riscossione di tutte le entrate comunali sia tributarie che extratributarie. Notifiche taroccate, così sembrava allora. Perché il processo, che si è concluso ieri, è finito in un nulla di fatto: i reati contestati a Pier Luigi Allegri, ex direttore generale di Pge, agli ex presidenti Maria Cristina Saccani ed Enrico Tosi, oltre che a Federico Merli, amministratore di Parma recapiti e Docmail, società a cui la vecchia partecipata comunale aveva affidato le notifiche degli atti, sono stati dichiarati, in alcuni casi, prescritti, mentre per tutto il resto il giudice Giuseppe Saponiero ha fatto scattare l'assoluzione piena «perché il fatto non sussiste». Anche il pm Ignazio Vallario, al di là delle imputazioni prescritte, aveva chiesto l'assoluzione, seppure con la formula dubitativa. Le motivazioni della sentenza? Entro 90 giorni.

Diversi i reati che erano stati messi nero su bianco, a partire dal falso materiale in atto pubblico (per Allegri e Merli), ma anche emissione di false fatture (per Allegri, Merli, Saccani e Tosi). Merli era inoltre accusato di di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Era invece stata archiviata la posizione di una dipendente di Merli. Nello specifico, alcune accuse nei confronti di Allegri e Merli, a partire da quella di falso, sono state dichiarate prescritte, e per le altre sono stati assolti, mentre sia Saccani (con una sola imputazione) che Tosi sono stati assolti nel merito.

Quattro anni di processo, dopo un'indagine portata avanti dalla Guardia di finanza con la collaborazione della squadra Mobile. «Il processo ha dimostrato che tutte le notifiche hanno raggiunto i destinatari reali ed esistenti e tutte sono state pagate - sottolinea Gianluca Paglia, difensore di Allegri, già prosciolto in ottobre anche nell'altro filone processuale per peculato -. Ma ciò che mi preme rilevare è che per dieci anni, tra indagini e processo, il mio assistito ha vissuto un dramma per poter dimostrare la sua innocenza. Ha perso il lavoro ed è stata messa in dubbio la sua onorabilità. Tutto sulla base di accuse infondate».

Diversi i reati di cui era accusato anche Merli, che durante le indagini era considerato l'altro perno del sistema insieme ad Allegri. «L'istruttoria dibattimentale ha evidenziato che quanto contestato al nostro assistito era del tutto infondato - spiegano gli avvocati Michele Dalla Valle e Massimo Rutigliano -. Spiace per il lungo tempo trascorso, che ha comportato ansie e tensioni a Merli e alla sua famiglia, ma finalmente la situazione è stata definitivamente e favorevolmente chiarita».

Particolarmente soddisfatti, poi, i difensori di Saccani e Tosi, assolti nel merito. In particolare, la commercialista reggiana ha deciso di rinunciare alla prescrizione. «Abbiamo fatto questa scelta perché volevamo un'assoluzione piena per ristabilire il suo onore - sottolinea l'avvocata Alessandra Mezzadri -. E' una professionista stimata ed era giusto procedere in questo modo. Le false fatture di cui era accusata erano in realtà assolutamente vere, e lo abbiamo dimostrato».

Assoluzione piena anche per l'ex presidente Tosi, accusato sempre di false fatturazioni. «Sono passati molti anni, e l'ingegner Tosi è molto provato, ma fin dall'inizio ha confidato in questo esito e si è sempre dimostrato molto disponibile con gli inquirenti - spiega Elisa Lupi, che lo ha difeso insieme al collega Giacomo Menni -. Siamo ancora più soddisfatti perché in questo caso si può dire che la verità storica corrisponde a quella processuale».

Dopo un tempo lunghissimo. Quasi interminabile.

Georgia Azzali

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