LA MAPPA DEI REDDITI
Chi abita in centro storico guadagna di più di chi vive in periferia. Almeno a Parma. È quanto emerge dai dati reddituali resi noti dal Ministero dell'Economia, relativi alle dichiarazioni per l'anno di imposta 2023.
Allargando lo sguardo a tutta la provincia, il comune capoluogo si conferma - come avviene ormai da anni - quello più ricco del Parmense.
Restano saldamente ancorati nelle posizioni alte della classifica i comuni della Pedemontana, mentre nella parte bassa ci sono i paesi dell'Appennino. Anche quest'anno - al pari di quanto avvenuto nel 2023 - la maglia nera spetta a Bore, lo scorso anno invece la indossava Bardi.
La città
Il reddito medio degli oltre 140mila contribuenti di Parma supera di poco i 30mila euro. Un anno fa invece si sfioravano i 28mila euro. Una crescita importante che sottolinea lo stato di salute della nostra città a livello economico. «Parma continua ad avere un reddito medio alto, in crescita rispetto allo scorso anno - conferma il sindaco Michele Guerra -, questo significa che dal punto di vista economico sta bene. Bisogna però sottolineare che il reddito medio è un dato complessivo, dal quale non appare la forbice tra ricchi e poveri. Come ha testimoniato l'ultima rilevazione del Sole 24 Ore, abbiamo molti redditi alti e altrettanti bassi. Quando si parla di Qualità della vita bisogna tener presente questa forbice che produce disuguaglianze. Mi fa piacere inoltre sottolineare i positivi dati sull'occupazione a cui si lega l'aspetto reddituale».
I quartieri
I dati dei singoli quartieri sono suddivisi nei sei codici di avviamento postale (Cap) di Parma. Queste informazioni consentono di misurare la distanza tra le zone benestanti e quelle meno avvantaggiate.
Nella nostra città il divario tra centro e periferia è meno marcato rispetto a realtà più grandi, come Milano o Roma, dove il reddito del centro è anche il triplo rispetto a quello della periferia. I più «ricchi» sono gli abitanti del centro (cap 43121) con un reddito medio imponibile di 38.743 euro. Poco più indietro si piazza invece la zona est (cap 43123), la più popolosa della città, con un imponibile di 33.442 euro.
Molto simili invece i redditi medi della zona sud (cap 43124) e dell'area Oltretorrente-Molinetto (cap 43125), rispettivamente fermi a quota 27.947 euro e 28.761 euro. La zona ovest (cap 43126) fa segnare un imponibile medio di 26.666 euro. Il fanalino di coda è invece la zona nord della città, con un imponibile di 24.838 euro, più basso di quasi 14mila euro rispetto al reddito medio degli abitanti del centro.
Andando indietro di quattro anni e confrontando i dati con quelli relativi all'anno d'imposta 2019, emerge che i redditi medi sono aumentati in tutti i quartieri, ma la forbice tra centro e periferia si è acuita. Il divario tra il quartiere più ricco e quello più povero nel 2019 ammontava infatti a 11mila euro, 3mila in meno rispetto ad oggi.
Il Parmense
Per quanto riguarda Parma e provincia, in seconda posizione, al pari dello scorso anno, si piazza Felino con un reddito medio di 29.046. Il terzo posto è occupato da Sala Baganza (28.838), il quarto da Collecchio (28.650), il quinto da Montechiarugolo (28.065) e il sesto da Traversetolo (27.202), tutti comuni della Pedemontana. Subito dietro c'è Varano (27.183), l'unico comune dell'Appennino ad occupare la parte alta della classifica.
La montagna
In fondo alla classifica c'è Bore, comune più povero di Parma e provincia. «Il problema è semplice e riguarda tanti altri comuni, soprattutto in montagna - spiega Diego Giusti, sindaco di Bore - il numero di residenti si abbassa ogni anno e si tratta soprattutto anziani con pensioni basse. Mancano inoltre opportunità di lavoro. Se ci fossero realtà produttive, anche piccole, si potrebbe combattere con più efficacia lo spopolamento dell'Appennino».
Luca Molinari
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