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Solignano

Caldaie a cippato: scoppia la polemica

Caldaie a cippato: scoppia la polemica

02 Giugno 2025, 03:01

Il gruppo di minoranza consiliare di Solignano intende esprimere forte preoccupazione per come l’amministrazione comunale ha gestito la vicenda della caldaia a cippato. «La nostra interpellanza mirata a comprendere le intenzioni dell’amministrazione e a ottenere dati concreti, ha ricevuto risposte lacunose, per non dire sconcertanti, durante il consiglio comunale del 30 aprile - dichiarano i consiglieri di opposizione -. Alla domanda se la giunta sia a conoscenza di interventi tecnici per risolvere il problema dei fumi, il sindaco ha replicato che, se ci fossero stati, li avrebbe già messi in atto la precedente amministrazione. Dato che non sono stati fatti, secondo lui, non esistono. Una risposta che non solo ignora ogni logica amministrativa, ma che certifica l’assenza di qualunque verifica tecnica autonoma da parte dell’attuale giunta. Anziché informarsi, il sindaco ha scelto la scorciatoia del disinteresse. Alla nostra richiesta se si fosse confrontato con i comuni limitrofi di Borgotaro e Valmozzola, che gestiscono impianti simili con efficienza, il sindaco - continuano i consiglieri - ha candidamente ammesso di non averli mai interpellati. Di fatto, ha scelto di ignorare esperienze virtuose a pochi chilometri di distanza. Quanto alla trasparenza sui costi e all’impatto ambientale, il quadro è desolante. Il sindaco non è stato in grado di fornire un confronto fra i costi del cippato e del gpl, né ha presentato dati specifici sulle emissioni del nostro impianto. Dunque, ha dismesso una caldaia certificata 5 stelle senza sapere quanto inquina, né quanto fa risparmiare. Va ricordato che l’impianto è stato finanziato con fondi regionali ottenuti grazie a un punteggio che premiava l’obiettivo di abbattimento delle emissioni. Tale finanziamento comportava un vincolo di utilizzo per almeno dieci anni: dismettere oggi la caldaia significa violare quell’impegno e snaturarne così le finalità».

Infine, evidenziano i consiglieri di opposizione di Solignano, «il sindaco ha tenuto in funzione la caldaia per oltre un anno, pur non risolvendo i problemi che la sua stessa maggioranza ha usato come arma politica. E ora, dopo aver speso 112.000 euro per installare caldaie a gpl, dichiara di voler usare quella a cippato come riserva. Dunque, i fumi erano un problema solo quando governavano gli altri? Una gestione così disinformata e contraddittoria del denaro pubblico è per noi inaccettabile», concludono i consiglieri di opposizione.

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