San Secondo
«Dedico questa vittoria a mia figlia Ada Maria che ha tre settimane e a Ciccio che sta combattendo la sua lotta» così Filippo Fanelli, quasi in lacrime, ha festeggiato la sua quarta vittoria al Palio delle Contrade, questa volta con la Trinità, i cui tifosi sono scoppiati in un fragoroso boato.
Una gara complessa, sul filo dei nervi che si è svolta fra errori e una penalità pesante, che ha azzerato il punteggio di una tornata.
Il palio di San Secondo resta quindi la gara più difficile in Italia, non solo per la dimensione degli anelli, ma anche per il tempo (solo 43 secondi concessi per l’intero giro dell’ovale) e, soprattutto, perché i buratti che sostengono gli anelli sono anche in curva.
Una giornata intensa, calda sia per il clima che per la tensione già a mille non appena il primo cavallo è sceso sul campo.
L’araldo, nell’annunciare contrade e cavalieri, ha iniziato a essere inflessibile, annunciando i punti di volta in volta. Il pubblico attentissimo osservava ogni singolo movimento: dal palfreniere che passa la lancia al cavaliere alla partenza del cavallo fino all’impostazione delle curve. Si contano gli anelli, difficile vedere i buratti più lontani, c’è chi spera, chi fa il tifo, chi applaude.
La tribuna è piena come non mai. Un momento di ilarità quando gli anelli non vogliono sfilarsi dalla lancia, servono diversi minuti di martellate per riuscire a recuperarli.
È la seconda tornata quando il cavaliere i di Trinità azzecca tutti gli anelli e segna 8 punti: apoteosi. Lui che prima correva per Castell’Aicardi, ipoteca la vittoria su Lughente de Campeda. Alla fine realizzerà il suo poker personale vincendo nel 2019, nel 2023, 2024 e anche nel 2025.Il cavaliere di Bureg di Minén si differenzia per la presa della lancia, più abbassata: gli anelli scivolano meglio ma la mira è più difficile. Gli altri invece allineano la lancia all’occhio destro e all’anello, in un momento di concentrazione imperturbabile. Il cavaliere di Dragonda alla terza tornata arriva al limite della frenata, se avesse raggiunti primo buratto avrebbe perso un punto, manca giusto un soffio. Nella stessa tornata Castell’Aicardi non realizza nemmeno un punto, la vera sfortuna capita allo stesso cavaliere che centra 3 anelli, dovrebbe totalizzare 6 punti ma il tempo è inflessibile: ha impiegato 43 secondi e 51 decimi, troppi per il regolamento, il punteggio è nullo.
Una giornata trascorsa fra la rievocazione storica, musici e sbandieratori, con la rocca agghindata a festa e il paese in ghingheri per l’occasione. Alla Trinità i festeggiamenti termineranno a notte fonda
Silvio Marvisi
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