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COLLECCHIO

Addio a Ennore Boraschi, imprenditore e volontario

Addio a Ennore Boraschi, imprenditore e volontario

di Gian Carlo Zanacca

09 Giugno 2025, 03:01

Collecchio Addio ad Ennore Boraschi, 85 anni, pensionato, per una vita capo cantiere, gran lavoratore, persona determinata e forte.

Era nato l’8 dicembre del 1939 a Vairo di Palanzano ed era il secondo di tre fratelli Remo, Ennore ed Enzo. Il nome è frutto di un errore di ortografia dell’allora ufficiale di anagrafe del Comune appenninico: sarebbe stato in realtà «Enore». Dall’Appennino scese in pianura in cerca di fortuna alla fine degli anni Cinquanta. Negli anni Sessanta divenne socio assieme ai fratelli dell’impresa di costruzioni Ceb – Fratelli Boraschi. Enzo, il più giovane, fu anche vicepresidente dell’Unione parmense degli industriali per il settore edile. Negli anni successivi, i tre si rimboccarono le maniche e la Ceb crebbe e divenne una realtà prestigiosa e consolidata del territorio operando a Parma, Langhirano, Sala Baganza e soprattutto a Collecchio, dove tra gli anni Settanta e Novanta ha realizzato diversi condomini e zone residenziali, dai Prati al quartiere Campirolo, dai palazzi nel quartiere della materna don Milani all’ultimo condominio nel quartiere Il viale tra i viali Saragat e Pertini.

«Era una persona concreta, molto preparata da un punto di vista professionale per l’esperienza che aveva accumulato», lo ricordano gli amici di sempre, ex colleghi e le maestranze dell’azienda. Un mestiere, il suo, che aveva appreso dal padre Egidio a sua volta muratore ed emigrato in Francia in cerca di fortuna, mentre la moglie Modesta rimase a casa con i tre figli maschi. Tra gli edifici realizzati dai fratelli Boraschi anche il Centro Parco Casinetto nei boschi di Carrega.

Ennore ha dedicato la propria vita al lavoro ed alla famiglia. Si era sposato nel 1966 con Maria Teresa Bodria. Il matrimonio fu coronato poi dalla nascita dei figli Andrea e Ombretta e dall’arrivo della nipote Chiara a cui era molto legato. Generoso e altruista fu tra i primi militi volontari dell’Assistenza volontaria di Collecchio, Sala e Felino per cui prestò servizio per decenni. «Siamo molto rattristati dalla sua scomparsa – dicono alcuni militi – era sempre disponibile, una persona davvero speciale che ricordiamo per il grande cuore». Fece parte anche della Protezione civile e fu donatore di sangue per l’Avis e pluripremiato. Appassionato pescatore e fungaiolo, non aveva mai smesso di pensare alla sua terra di origine e si era costruito una casa per le vacanze proprio a Selvanizza di Palanzano, dove trascorreva le estati e dove era molto conosciuto. «È stato una grande guida che ci ha mostrato la vita con il suo esempio e con i fatti – lo ricorda la nipote Chiara – ci mancherà». Il santo rosario sarà celebrato questa sera alle 19,30 nella chiesa parrocchiale di Collecchio. Il funerale è in programma martedì 10 giugno partendo alle 10,20 dalla sala del commiato delle Onoranze funebri collecchiesi in via delle Basse 1/g per la chiesa parrocchiale alle 10.30, indi al cimitero.

Gian Carlo Zanacca

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