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In semilibertà, fugge e viene arrestato a Bardonecchia: «Andavo a trovare mia madre in Francia»

In semilibertà, fugge e viene arrestato a Bardonecchia: «Andavo a trovare mia madre in Francia»

di Georgia Azzali

10 Giugno 2025, 03:01

Mai colpi stratosferici. Ma in quasi 56 anni di vita gli era capitato piuttosto spesso di entrare e uscire dal carcere. Furti e qualche rapina impropria, soprattutto. Nel marzo del 2023, però, era arrivato un provvedimento della Procura che stabiliva un cumulo di pene da scontare: 3 anni e 9 mesi di reclusione, oltre ad altri 4 mesi d'arresto. A parte 45 giorni di sconto, considerando la liberazione anticipata per buona condotta, e altre «decurtazioni» che forse sarebbero arrivate, ora avrebbe dovuto essere ancora in carcere. Ed effettivamente lo è, ma perché ci è stato rispedito dopo una fuga di due giorni. Non direttamente dal penitenziario di via Burla, dove era detenuto fino allo scorso marzo, ma durante il tragitto verso il posto di lavoro, visto che dallo scorso gennaio aveva ottenuto la semilibertà. Fuori dal carcere alle 6 e rientro entro le 19, dal lunedì al venerdì: questa era la fascia oraria consentita per rimanere lontano dalla cella e lavorare in una cooperativa di Parma. Ma il 14 marzo scorso il 56enne, originario di Trapani, aveva fatto perdere le sue tracce.

Un semplice ritardo? Un imprevisto? Il primo pensiero di chi l'attendeva, visto che da quando gli era stata concessa la semilibertà, gli orari erano sempre stati rispettati. Ma non era arrivata alcuna chiamata, né in carcere né alla cooperativa.

Se ne era andato. Come resta un mistero. Certo è che su un treno era salito, perché due giorni dopo era stato bloccato dalla polizia ferroviaria di Bardonecchia. E che volesse valicare il confine, l'ha poi rivelato il suo difensore in udienza, dicendo che il 56enne avrebbe desiderato raggiungere la madre che vive in Francia. Un aspetto evidenziato dal legale per chiedere la concessione delle attenuanti generiche. Ma la gup Sara Micucci, oltre a sottolineare che non c'è prova di tutto ciò, ha rilevato come in ogni caso il viaggio da mamma non possa essere una giustificazione considerando anche che l'evasione si è prolungata. Nessuna attenuante, quindi, e solo lo sconto di un terzo della pena previsto dalla legge per la scelta del rito abbreviato. Risultato: condanna a 1 anno e 8 mesi. Che va ad aggiungersi al resto ancora da scontare.

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