traffico in tilt
Cantieri e disagi, o meglio, disagi alla circolazione causati dai cantieri stradali: un classico dell'estate. E a dover fare i conti con questo tormentone sono, come sempre, gli automobilisti arroventati dal sole. Via Mantova, via Emilio Lepido, viale Piacenza e via Trieste: se si potesse, questi sono i lavori in corso da evitare, per almeno un paio di buone ragioni. Primo, perché creano incolonnamenti. Secondo, perché se non si è pratici della viabilità, si rischia di perdere la strada a causa delle deviazioni fantasma.
Prendiamo il caso della nuova rotatoria tra via Parigi e via Mantova. I cartelli che segnalano la chiusura di via Mantova fino a domenica per chi è diretto verso il centro città non mancano. Ad essere insufficienti però sono le frecce gialle che indicano le deviazioni. Infatti, superato il cavalcavia, si resta in fila per una pericolosa svolta a sinistra, in via Ardigò, mentre le auto che provengono da via Mantova sfilano a pochi centimetri dal cofano, dirette verso il cavalcavia. Imboccata via Ardigò dove bisogna andare? Chi non è pratico - non è obbligatorio conoscere lo stradario di Parma a memoria - «liscia» la svolta a sinistra in via Irnerio (intasatissima dalle auto in questi giorni) e arriva fino in fondo alla strada, dove non gli resta altro che fare inversione di marcia nel parcheggio in via De Ruggiero.
Tornando indietro non ci sono indicazioni e, per chi non è pratico, non resta che tentare di girare in via Irnerio (dato che via Montessori e via Rosmini sono a senso unico), oppure lasciar perdere e tornare su via Mantova e cambiare totalmente strada per raggiungere il centro.
Chi riesce a raggiungere via Parigi, la deve percorrere tutta fino a strada Quarta prima di riprendere la via Emilia. Chi è più pratico della zona, e vuole accorciare la deviazione estenuante, si intrufola in via Vienna, via Scarabelli Zunti e via Bacchini, per poi restare imbottigliato nella stretta via Bonaventura Angeli.
Chi invece da via Parigi intende raggiungere via Mantova è costretto a girare in via Rosmini (c'è il cartello), ma una volta in via Ardigò la deviazione diventa un fantasma: nemmeno un cartello indica come tornare in via Mantova.
Molto più comodo invece è il percorso per chi da via Mantova si dirige verso la tangenziale: da pochi giorni è stata aperta la nuova rotatoria all'altezza di via Parigi: massima attenzione in uscita però, perché la strada è stretta e all'altezza di via Ardigò ci sono tutte le auto che scendono dal cavalcavia e che devono svoltare a sinistra (stringendo pericolosamente la curva.)
Restando nella zona est, se si imbocca la tangenziale nord diretti verso Reggio, nelle ore più trafficate ci sono due lunghe file di auto causate dal cantiere per l'illuminazione pubblica in via Emilio Lepido (i lavori andranno avanti fino al 14 agosto). Si procede al rallentatore e poi, arrivati alla rotatoria all'altezza dell'ex Dadaumpa, è impossibile girare a destra verso la città: meglio seguire le deviazioni (in questo caso più chiare), che portano verso via Sidoli. All'altezza con via Muratori una freccia indica la via Emilia.
Decisamente da migliorare è invece la segnaletica che indica le deviazioni da seguire per aggirare il cantiere in via Trieste. Qui la strada è bloccata tra via Doberdò e via Palermo in entrambe le direzioni. Il cantiere di Ireti per l'illuminazione pubblica terminerà il 14 agosto. Nel frattempo meglio schivarlo: in viale Tanara, all'altezza con via Lombardia, c'era un cartello, ma ora è stato ripiegato su se stesso e quindi non si sa dove andare. Arrivati in via Trieste non resta che percorrere tutta via Doberdò, per poi imboccare via Strobel, proseguire su via Toscana e raggiungere finalmente la circonvallazione: è come fare il giro del perdono.
Discorso diverso in viale Piacenza: qui la colonna di auto non deve cimentarsi nella ricerca della giusta deviazione, ma deve armarsi di pazienza per superare il tratto a una corsia, per il rifacimento dell'asfalto tra via Lanfranco e via Savani.
Pierluigi Dallapina
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