Lutto
Ironico, accattivante, arguto, intraprendente, un pioniere della commedia dialettale che si è formato all’ombra dei grandi protagonisti delle recite in vernacolo. Aldo Pesce ci ha lasciato ieri mattina, colpito da un malore improvviso che non gli ha dato scampo nella sua casa di Fontevivo. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte dei soccorritori immediatamente allertati dalla moglie Gabriella.
Aldo Pesce, nato a Parma 82 anni fa da padre di origini genovesi e madre parmigiana del sasso, capo tecnico di radiologia al Maggiore, il dialetto ce l’aveva nel sangue: attore, regista, capocomico, in oltre mezzo secolo di attività ha fatto vivere qualche ora in allegria a diverse generazioni di parmigiani. La sua lunga avventura con il vernacolo ebbe inizio negli anni Sessanta nel teatrino della parrocchia di San Giovanni con la compagnia «I Nuovi», insieme ai precursori della commedia dialettale, fra i quali Eugenio Pedrelli, Ettorina Cacciani, Franco Ferrari e Luigi Frigeri. Negli anni Settanta, Pesce creò la compagnia «Nuova Corrente», che per quasi cinquant’anni lo vide protagonista in prima persona come autore, regista e interprete soprattutto di testi classici di autori italiani e francesi da lui tradotti e rielaborati in parmigiano. «Con la scomparsa di Aldo Pesce il teatro dialettale perde un protagonista di assoluto valore - fa notare Claudio Cavazzini, presidente della Famija Pramzana - lo conoscevo dai tempi in cui faceva le prove con gli interpreti storici delle commedie in vernacolo nel salone della parrocchia di borgo Pipa. Con lui ho avuto a che fare in diverse occasioni, e dopo la morte di Frigeri abbiamo creato l’associazione "Insemma par recitar", con lo scopo di favorire la collaborazione fra le compagnie che recitano in dialetto parmigiano. Quando c’era qualche nuova iniziativa Aldo era sempre in prima fila, ed è stato uno dei migliori ambasciatori della lingua dei nostri genitori e nonni nelle scuole». Anche lo Dsèvod Maurizio Trapelli rievoca le numerose occasioni di incontro con Aldo Pesce, il lavoro svolto insieme nella Consulta Dialettale, gli incontri fra le rispettive compagnie, le esibizioni sotto la pegola della Corale Verdi: «Ne è nato un rapporto di frequentazione derivato dalla comune passione per il teatro dialettale - ricorda Trapelli - il suo impegno e il suo entusiasmo non sono mai mancati, anche se ha vissuto con amarezza la chiusura della compagnia alla quale aveva dedicato gran parte della sua attività culturale e artistica». Al teatro è legata anche la sua parabola di vita. E’ sulle scene che è nata la lunga amicizia diventata amore negli anni Novanta con la moglie Gabriella Berziga: «Abbiamo vissuto insieme per oltre trent’anni - dice Gabriella - abbiamo condiviso l’amore per il teatro dialettale, cresciuto insieme i figli. E’ stato un compagno straordinario, amava la montagna, andava per funghi, abbiamo una casa a Zeri nella Lunigiana che gli era entrata nel cuore, e la nostra casa è piena di libri. Non si è accontentato di fare il tecnico radiologo, ha voluto anche conquistare un diploma di scuola superiore a cinquant’anni suonati. In passato è stato anche assessore ai servizi sociali nel comune di Fontevivo. Anche se negli ultimi anni la sua salute era compromessa, non ha mai mollato, si è dedicato alla missione di portare il dialetto nelle scuole. Il suo ultimo progetto lo ha realizzato quest’anno alle medie di Fontanellato, insieme a Franco Greci». Anche Franco Greci, storico barbiere di viale Mentana, già capocomico della compagnia dialettale della Famija Pramzana, ricorda con entusiasmo questa ultima esperienza che purtroppo non si ripeterà: «A scuola Aldo Pesce è stato una spalla incredibile - dice - abbiamo allacciato un rapporto di collaborazione meraviglioso, e mi ha commosso il suo abbraccio al termine del corso. Peccato che non ci siamo frequentati prima. Ha dato al teatro in vernacolo un contributo originale di alto spessore culturale. Eravamo già d’accordo di proporre insieme una serata con i nostri cavalli di battaglia, ma il destino non ce lo ha permesso». Aldo Pesce lascia la moglie Gabriella con Jacopo, Vanessa e Gabriele. L’ultimo saluto lunedì alle 15 presso la casa del commiato in via Roma a Fontevivo, da dove il feretro partirà per il tempio di Valera.
Antonio Bertoncini
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