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Parma Infrastrutture, una delle società partecipate del Comune, è riuscita a recuperare crediti, legati ad affitti non pagati, per oltre un milione di euro. I casi più emblematici erano quelli dell'Archivio di Stato e del Circolo dipendenti comunali in viale Mentana, vicende che si protraevano da oltre un decennio. A rivelarlo è stato Giorgio Pagliari, presidente di Parma Infrastrutture, in una sede ufficiale: la riunione congiunta delle commissioni consiliari Bilancio, Garanzia, Welfare e Cultura, convocate ieri sera in municipio per esaminare i bilanci consuntivi anche di Asp e della Fondazione Teatro Regio.
«Fra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025 si sono intraprese significative azioni per ridurre l’ammontare dei crediti - spiega Pagliari -. Il risultato è stato soddisfacente portando ad un recupero di oltre 1,050 milioni fra ottobre 2024 ed aprile 2025. Questa attività, oltre al recupero delle somme indicate, ha consentito sia di dare certezza ai rapporti creditori caratterizzati da morosità. E così hanno trovato, tra l’altro, una definizione sia la questione aperta da più di dieci anni con l’Archivio di Stato e con il Circolo Arci di viale Mentana 31».
A proposito dell'Archivio di Stato, Pagliari ricorda che l'arretrato superava i 270milioni di euro e che un primo tentativo di accordo risale al 2014. Più complessa la vicenda del Circolo dipendenti comunali. «È stato finalmente sottoscritto un contratto che dà certezza a un rapporto reciproco, in quanto le carte comunali - ricorda - non codificavano con precisione il rapporto. Si trattava di una situazione che nessuno aveva preso in mano e che nessuno aveva regolamentato. Ora il contratto c'è e ha una durata fino al 2029».
La vicenda era ingarbugliata, perché una vecchissima decisione del Comune assegnava gli spazi in comodato gratuito, «poi intervenne una delibera in cui il Comune chiedeva di passare a un canone», spiega Pagliari. Il problema è che per anni nessuna amministrazione ha cercato di trovare una soluzione. Ha prevalso lo status quo.
Altro tema caldo - sollevato da Maria Federica Ubaldi, capogruppo di Civiltà parmigiana - è la scuola di Vigatto. «Mi hanno detto che gli alunni non rientreranno a settembre», afferma Ubaldi. Preoccupazione confermata da Marco Ferrari, il nuovo direttore di Parma Infrastrutture (l'ex Albino Carpi è andato in pensione, ma resterà nella società a titolo gratuito). «Abbiamo chiesto la sostituzione dell'impresa esecutrice. A fine mese - chiarisce - inizierà la nuova ditta. I lavori finiranno a settembre. Confidiamo che novembre possa essere la data utile per riaprire la scuola. Con il Settore educativo stiamo valutando un trasferimento degli alunni in corso d'anno, senza aspettare la pausa natalizia».
Nel corso di una commissione che ha avuto la durata di un consiglio comunale, l'amministratore unico di Asp, Stefano Andreoli, ha rivelato l'esistenza di altri ritardi. «Inail ha comunicato un ritardo nella realizzazione delle nuove Tamerici. Ha detto però che il 31 luglio finirà i lavori. A settembre potremmo trasferire in questa nuova sistemazione 75 anziani. La struttura è dotata di 36 appartamenti».
Dal sociale alla cultura, Luciano Messi, sovrintendente del Teatro Regio, ha illustrato i numeri del consuntivo 2024 insieme a Daniela Parizzi, responsabile del settore Amministrazione. «Un euro investito nella Fondazione Teatro Regio - chiarisce Parizzi -, in base ad uno studio del Dipartimento di economia della nostra Università, è in grado di generare ricchezza pari a 3,2 euro».
Pierluigi Dallapina
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