Allarme
Cambia lo sballo, anche nella nostra provincia, come nel resto d'Italia: l'eroina (pur contando su uno “zoccolo duro” di tossicodipendenti, di età non giovanissima) sta cedendo progressivamente il passo a cocaina e, soprattutto, crack, considerata droga più «moderna» e più economicamente accessibile, grazie allo spregiudicato marketing dello spaccio.
È uno dei dati che emergono dal report del SerDP (Servizio Dipendenze Patologiche) dell'Ausl di Parma che mette a confronto i dati degli ultimi tre anni, dal 2022 al 2024.
Resta sostanzialmente stabile il numero di persone in carico al servizio (che si articola nei cinque distretti di Parma, Fidenza, Sud Est e Valli Taro e Ceno e che tratta anche le dipendenze da alcol e gioco d'azzardo), con numeri che si attestano intorno ai 1070-1080. Non deve trarre in inganno, spiega la direttrice del SerDP del Distretto di Parma Silvia Codeluppi, il numero di 980 persone in carico nel 2024, più basso di quello degli anni precedenti: «È un dato che risente di una nuova modalità di raccolta dati informatici stabilita a livello regionale, che esclude dal computo le persone prese in carico ma per le quali non è ancora stato elaborato un progetto terapeutico. A conti fatti, il numero non si discosta da quelli precedenti».
Si conferma la predominanza delle dipendenze fra gli uomini, anche se gli accessi delle donne sono progressivamente aumentati negli ultimi dieci anni, dice Codeluppi.
Considerando la popolazione residente a Parma e provincia tra i 15 e i 64 anni, sei abitanti ogni mille sono seguiti per una forma di dipendenza. Quale? Poco oltre il 67% per droghe o farmaci, circa il 27% per alcol, il 5% per gioco d'azzardo. «Numero quest'ultimo sottostimato - mette in guardia Codeluppi - perché rivolgersi ai servizi Ausl implica accettare il tutoraggio economico da parte di un familiare e perché i dipendenti dal gioco chiedono aiuto solo quando la situazione è diventata molto grave: se si perde la casa, il lavoro, la famiglia».
E sempre per il gioco d'azzardo, si abbassa l'età della dipendenza: i pazienti sotto i 40 anni sono passati dal 34% al 44%. «I giovani maschi sono attratti dall'azzardo online, mentre le ragazze dal gaming, ossia i videogiochi senza denaro in palio. Fenomeno quest'ultimo più vicino alla dipendenza da internet» dice Codeluppi.
Sul fronte dell'alcolismo, la situazione dei giovani italiani sembra leggermente migliore rispetto ai coetanei europei, soprattutto per quanto riguarda la mitigazione dei danni correlati, dice Codeluppi. «Il 49% dei ragazzi, soprattutto minori, è stato coinvolto in interventi di prevenzione» dice Codeluppi.
Ma è sulla droga che il panorama sta cambiando rapidamente. Anche se i numeri dicono che gli oppiacei (eroina, morfina, ossicodone e fentanyl) restano il problema prevalente fra i fruitori del SerDP, soprattutto in persone più mature, «i nuovi accessi indicano un aumento delle dipendenze da psicostimolanti: cocaina e crack, ma anche anfetamine e nuove sostanze psicoattive di sintesi. L'uso dei cannabinoidi come marijuana e hashish è minore, anche se l'età media è la più bassa, sotto i 30 anni», dice Codeluppi. Fra le persone in carico per droga, 11 sono minorenni, l'1% del totale.
Ma è soprattutto è il dato indiretto sulla stima dei consumi (basato su questionari, analisi delle acque reflue e sequestri di droga) a dire che la cocaina, specie nella formulazione del crack, che si fuma, è la nuova droga. Con risvolti inquietanti, perché se per l'eroina «ci sono interventi terapeutici sperimentati come metadone e buprenorfina, utili a tenere agganciato il paziente nella fase più critica e a impostare un programma a lungo termine, non ci sono strumenti farmacologici per la dipendenza da cocaina e spesso il paziente abbandona dopo il primo mese di presa in carico» dice Codeluppi.
Al fascino della coca contribuisce un immaginario che la vede come droga più «smart» rispetto all'eroina, associata agli «zombie del buco», che si drogano a cielo aperto. Ma anche qui le cose stanno cambiando, come ha documentato proprio ieri un reportage della Gazzetta. «Se con le droghe chimiche il fenomeno della tossicodipendenza era meno visibile, con il crack siamo tornati al consumo “pubblico”. Con soli 5 euro si può acquistare una partita pronta per due “fumate”. Gli interventi di strada per la riduzione del danno certificano un calo di distribuzione di siringhe e di restituzione di siringhe usate, mentre nel 2024 abbiamo distribuito 316 pipe da crack riutilizzabili. E la sostanza più usata da chi viene in contatto con la nostra unità di strada è il crack: 39%, in aumento rispetto al 31% del 2023» spiegano al SerDP.
Attenzione però a letture semplicistiche. I dati, spiega il rapporto Ausl, spesso si riferiscono alla sostanza principale consumata, «mentre il policonsumo rappresenta la modalità prevalente, con modelli d'uso complessi riscontrati nella maggior parte degli utenti».
Monica Tiezzi
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