Ricordo di Gabriele Salvadori
Perdere un figlio è un dolore che non ha misura. Una ferita che lacera l’anima e, per chi resta, diventa un vuoto difficile anche solo da raccontare. Prendendo in prestito le parole di Attilio Bertolucci «assenza, più acuta presenza». Un sentimento che i genitori di Gabriele Salvadori, il 22enne che lo scorso 18 luglio ha perso la vita in un tragico incidente in viale San Michele, conoscono ormai molto bene. Eppure, nonostante la mancanza fisica, il loro «gigante buono» non ha mai smesso di esserci e di trasmettere un’inesauribile voglia di vita.
Così il dolore lo hanno trasformato in qualcosa di immenso, di tangibile, in un gesto profondo d’amore e generosità. «Tutti lo definivano un gigante buono – racconta la mamma Francesca Ghillani – e lo era davvero. Aveva un modo speciale di esserci, per la famiglia, per gli amici, per chiunque avesse bisogno. Amava fare squadra, mettersi a disposizione».
Oltre alla sua generosità, Gabriele era un ragazzo determinato, deciso a realizzare il suo sogno di diventare stilista. Sabato sera, alla Corte di Vigatto, in tantissimi lo hanno ricordato partecipando alla sfilata organizzata dalla Fondazione Gabriele Salvadori, che ha portato in passerella gli abiti da lui disegnati. «Da piccolo lo chiamavamo “I Love Shopping” – sorride la madre – e questo la dice lunga. Dopo il diploma all’Itis, ha provato a frequentare economia e commercio, ma ha capito presto che non faceva per lui. Gli abbiamo detto di ascoltare quello che sentiva dentro e così, un giorno, ci ha confidato il desiderio di iscriversi alla Naba, la Nuova accademia di belle arti di Milano, per diventare stilista. L’abbiamo sostenuto fin da subito e finalmente aveva trovato il suo percorso».
Un percorso interrotto troppo presto, ma che oggi prosegue grazie alla fondazione. «La fondazione è nata ufficialmente nell’ottobre 2024 – spiega il padre, Alberto Salvadori, presidente della fondazione –. Abbiamo cominciato da zero, preso un locale in affitto a Torrechiara, proprio sotto il luogo dove Gabri riposa. Ora abbiamo circa 20-25 volontari e siamo riusciti a realizzare tutti i suoi bozzetti. Non è da tutti fare qualcosa del genere in così poco tempo. C’è stata una forza, un’energia, un amore straordinario, che in pochi casi si vede, ma per lui è accaduto».
Così, quei disegni sono diventati abiti veri: colorati, originali, pieni di creatività. A portarli in passerella, sabato sera, 16 modelli e modelle per un totale di 38 uscite. Non solo un omaggio alla memoria di Gabriele, ma anche un modo concreto per sostenere il futuro di altri giovani con la sua stessa passione. Per questo, al termine della sfilata, i capi sono stati messi all’asta. «L’obiettivo è dare continuità al lavoro che Gabri aveva iniziato e fare del bene – prosegue Salvadori –. Il primo passo sono le borse di studio universitarie nel campo della moda, un percorso spesso fuori sede e dai costi elevati. Lo abbiamo vissuto in prima persona e sappiamo bene quale impegno economico richieda. Per questo, in collaborazione con la NABA, raccogliamo fondi per sostenere altri ragazzi. Il secondo obiettivo è aprire la nostra sede ad attività formative extrascolastiche».
Ad aprire la serata, il concerto della Chiara Sacks & Brigo Band.
Laura Ruggiero
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata