×
×
☰ MENU

San Leonardo

Don Mauro riapre la chiesa: «Più sicura con due telecamere»

Don Mauro riapre la chiesa: «Più sicura con due telecamere»

di Anna Pinazzi

08 Luglio 2025, 03:01

Dalla strada si sente il suono solenne dell'organo. Basta alzare lo sguardo: il portone di legno è spalancato. Esce Edda, una residente, appoggiata al suo bastone mentre accenna un segno della croce: «Finalmente sono potuta tornare a pregare al mattino, in tranquillità».

Ha riaperto ieri, infatti, la chiesa del quartiere San Leonardo: era stata chiusa (al di fuori delle messe e delle celebrazioni) a maggio a causa di «reiterati e fastidiosi abusi», si poteva leggere sul foglio bianco appeso in bacheca.

Cosa ha fatto cambiare idea al parroco e alla comunità? L'installazione di due telecamere di videosorveglianza che don Mauro Pongolini ha fatto posizionare proprio sopra al portone d'ingresso. «Abbiamo riaperto la chiesa, ma lo abbiamo fatto in massima sicurezza - fa sapere -: abbiamo installato delle telecamere per essere tutelati ed evitare qualsiasi tipo di abuso». Ecco, infatti, cosa aveva portato alla chiusura: «Almeno un paio di volte alcuni fedeli sono stati derubati - racconta -, sono state divelte delle cassette e abbiamo avuto anche chi spacciava all'interno della chiesa o chi veniva a fare i propri bisogni». Senza contare le minacce e la richiesta continua di soldi e di elemosina: sempre all'interno della parrocchia.

Così don Mauro ha scelto, più di due mesi fa, di chiudere le porte della chiesa («ma non della parrocchia», tiene a sottolineare). Era aperta solo per le messe e le celebrazioni, per il resto, chi desiderava pregare «in solitudine» poteva accedere all'oratorio Santa Maria Assunta al terzo piano della Casa della comunità in via Micheli «suonando alla segreteria e presentandosi». Adesso, quindi, la chiesa torna ad aprirsi totalmente alla comunità, a qualsiasi orario. «Non è una cosa drammatica dover chiudere una chiesa, è successo e succede spesso in tutto il mondo - aggiunge il parroco -, però è vero anche che il quartiere è cambiato». In particolare «i pericoli oggettivi ci sono - dice -e molte famiglie che avevano da anni pensato al loro futuro a San Leonardo continuano a frequentarlo per le amicizie e alcuni servizi, ma trovano altrove una casa in cui abitare». È anche una questione che passa per il rispetto degli spazi, della città: «Nell'insieme, la zona storica del San Leonardo resta brutta e disordinata - fa notare -: per recuperare l'aspetto poco attraente bisognerebbe inventare incentivi economici per nuovi nuclei familiari, per esempio».

La parrocchia da anni è un vero punto di riferimento per il quartiere. Sono stati tanti, infatti, i progetti realizzati per accogliere e condividere insieme non solo un percorso spirituale, ma quotidiano. «Il nostro quartiere è uno spazio plurietnico e variegato - sottolinea don Mauro -, sono tanti i progetti che cerchiamo di portare avanti per costruire un clima di sostegno, accoglienza e collaborazione». E un grande lavoro hanno svolto «le scuole del San Leonardo - tiene a fare notare - che hanno creato spazi sociali straordinari».

Don Mauro poi si appella alla politica: non è affatto contento di come «questa situazione sia stata strumentalizzata», sottolinea. In particolare, «la buona politica non dovrebbe avere bisogno di un voto in più o un voto in meno, ma di tavoli comuni in cui elaborare scelte condivise», riflette senza troppi giri di parole. Aggiungendo che «da una parte si invoca un aumento delle forze dell'ordine, dall'altra si pubblicizzano gli investimenti», il tutto «sempre ad alta voce e con poco garbo».

Ma il vero appello, don Mauro lo rivolge ai suoi parrocchiani e a tutti i fedeli: «Venite alla messa, dedicate del tempo alla vita comunitaria». Le porte sono aperte (adesso davvero) «per vivere la parrocchia così: liberi e amici».

Anna Pinazzi

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI