Cantieri
Ci sono i soldi, ma adesso servono le idee per ridare vita al Ponte Nord, un luogo che per troppo tempo è rimasto vuoto, senza una destinazione, diventando così sinonimo di abbandono e disperazione, tanto da dover essere sgomberato a inizio aprile, dopo mesi di polemiche. Il Comune ora ha pubblicato un avviso pubblico per trovare il progetto adatto a ripensare il destino dell'infrastruttura, grazie ai 6 milioni stanziati dal Governo, frutto di un lavoro di squadra che coinvolto i deputati parmigiani Fabio Pietrella (FdI) e Laura Cavandoli (Lega), insieme alla parlamentare piacentina Paola De Micheli (Pd).
Inizia la ricerca
«Con la pubblicazione del bando andiamo a raccogliere i progetti di tutti coloro che sono interessati al recupero del Ponte Nord. L'avviso pubblico resterà pubblicato per 60 giorni e una volta individuata la migliore idea di riqualificazione, questo spazio, per la prima volta nella sua vita, avrà finalmente una funzione». Il sindaco Michele Guerra lo ripete più volte: per lui il recupero di questo non-luogo è una partita fondamentale, da chiudere prima della fine del suo mandato.
Per trovare un senso al ponte, di tempo e di polemiche ne sono passate fin troppe: ad aprile 2010 venne posata la prima pietra, mentre l'inaugurazione (con una cerimonia mesta) avvenne il 10 novembre 2012, all'epoca della prima amministrazione Pizzarotti.
«Da quando è stato costruito - ammette il sindaco Guerra - il Ponte Nord è sempre stato uno spazio abbandonato e vuoto, se non per brevissimi utilizzi temporanei (come la cena verdiana del 23 ottobre 2016 a cui parteciparono anche Ezio Greggio e la velina Giorgia Palmas, ndr). Ora, grazie ad una partita condotta con molta attenzione politica e amministrativa da questa amministrazione comunale, riusciremo finalmente a trovare una funzione al Ponte Nord».
Guerra si concentra sugli sforzi fatti dalla sua giunta, ma non dimentica di riconoscere all'ex senatore leghista, Maurizio Campari, «il merito di aver reso possibile, con un emendamento, l'utilizzo in forma stabile del ponte», permettendogli di diventare il terzo ponte abitato in Italia, dopo il Ponte di Rialto a Venezia e Ponte Vecchio a Firenze
Il sindaco non ha dubbi: la possibilità di recuperare l'infrastruttura che collega via Europa a via Reggio desta interesse. «Secondo me c'è interesse, quindi tante realtà potranno partecipare al bando».
Le tracce da seguire
Insieme all'avviso pubblico, il Comune renderà disponibile lo studio progettuale elaborato dall'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, che propone cinque possibili scenari di utilizzo del ponte. Si va dalla creazione del Museo delle Acque, ad uno spazio dedicato ai servizi pubblici e alle attività di ricerca, contemplando anche la creazione di un luogo adatto ad ospitare eventi. «La legge - chiarisce Guerra - rende possibile l'insediamento di tutte le attività, ad esempio direzionale o anche commerciale. Come amministrazione vorremmo che il Ponte Nord ospitasse anche funzioni per la città, aperte al pubblico. Speriamo che questo auspicio possa essere raccolto da chi parteciperà al bando».
Ad aprile 2022 (all'epoca della seconda amministrazione Pizzarotti) era stato sottoscritto un accordo di collaborazione tra Comune, Provincia, Regione e Autorità di bacino per la creazione del Ponte delle Acque, trasferendo qui gli uffici dell'Autorità, ora a barriera Garibaldi. Il progetto non è accantonato, ma l'Autorità di bacino dovrà partecipare al bando e vedersela con la concorrenza degli altri progetti presentati.
«Per anni il Ponte Nord è stato il simbolo di un errore, il simbolo dei progetti pensati male - aggiunge Guerra -. Ora invertiamo il percorso e il ponte, oltre a poter contare sulle risorse, avrà anche una funzione importante che uscirà dalla valutazione delle proposte presentate».
Lavoro di squadra
Nel tono della voce del sindaco c'è fiducia: per lui questo bando sarà la svolta che permetterà, finalmente, al Ponte Nord (che per un certo periodo è stato chiamato Ponte Europa, ma con poca fortuna) di rinascere. Michele Guerra però sa bene che il percorso è stato lungo.
«Tutto è partito con l'iniziativa del senatore Campari - ribadisce - e poi è continuato con il dialogo constante con le forze di Governo, nonostante il loro colore politico sia diverso da quello di questa amministrazione. Infine, va riconosciuto il merito ai parlamentari di destra e sinistra che hanno lavorato per portare a casa i 6 milioni per il ponte. È un bell'esempio di come la politica, anziché dividersi, abbia lavorato per il bene del territorio». Ma quando verrà svelato il progetto? «Spero proprio entro l'anno».
Pierluigi Dallapina
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