Lutto
Il suo mondo era tutto lì, in via XX Settembre: da un lato il ristorante «Il Pianetino», di fronte la sua abitazione.
Non era uomo da copertina, ma uomo del fare, era una persona alla quale Parma deve molto: Francesco Sacrestani (per tutti Franco) è venuto a mancare improvvisamente a 70 anni, forse per un attacco cardiaco. Il suo corpo è stato trovato in casa, dove viveva solo, lunedì pomeriggio dai vigili del fuoco, allertati dal suo più caro amico e collega di una vita, Tommaso Terminiello, che si era preoccupato per non averlo visto arrivare al ristorante, come era solito fare, se non altro per un saluto o per un consiglio, qualche settimana dopo che aveva deposto l’abito dello chef per fare domanda di una pensione che non ha mai ritirato. La sua scomparsa risalirebbe alla giornata di domenica, ma sarà probabilmente l’autopsia a ricostruire quanto accaduto.
Franco Sacrestani arrivò a Parma in cerca di fortuna da Massa Lubrense, un paese in provincia di Napoli, negli anni Ottanta. Si dedicò con successo alla ristorazione, e nel 1991 fondò “Il Pianetino” in via XX Settembre, un locale curato, innovativo, raccolto, che per 34 anni è stato il suo luogo di elezione insieme alla sorella Teresa, con la quale viveva, venuta a mancare tre anni fa. Il 26 giugno scorso aveva deposto il cappello da cuoco.
Franco amava i borghi di Parma, e dava il suo contributo tenendo vivo e attivo un punto di riferimento in questo angolo del centro. Non aveva altre passioni, se non le sue uscite solitarie in bicicletta da corsa. Dopo la scomparsa della sorella, pur continuando a fare il suo lavoro dietro i fornelli, aveva passato la mano a Tommaso Terminiello, fino ad allora dipendente che lo ha sempre affiancato in questa sua lunga avventura: «Lavoravo qui con Franco da quando aprì Il Pianetino nel 1991 – ricorda Terminiello – mi conosceva fin da bambino perché i miei genitori erano suoi inquilini in un negozio del nostro paese d’origine. Mi volle accanto a sé nella gestione del ristorante. Da lui ho imparato tutto: l’amore per il lavoro, la voglia di sperimentare piatti innovativi, il rapporto con i clienti».
Tre anni fa «ha deciso di consegnarmi le chiavi dell’azienda - prosegue Terminiello - ma è sempre rimasto qui a fare lo chef fino a pochi giorni fa. E lunedì c’è stata l’amara scoperta con i Vigili del Fuoco. Ora tocca a me mettere a frutto gli insegnamenti che ho avuto da Franco e Teresa».
In lutto anche l’associazione “I Nostri Borghi”: «La ferale notizia ci ha scosso e lasciati profondamente attoniti – scrive il presidente Fabrizio Pallini - Franco persona eclettica, originale ed estrosa, ci lascerà un profondo vuoto, perché la sua presenza all’interno della nostra comunità è stata comunque rilevante. Da sempre fervido sostenitore della nostra associazione, Franco aveva sofferto molto la prematura scomparsa della sorella Teresa, suo fondamentale punto di riferimento».
«Vogliamo essere, in questo momento di profondo dolore - prosegue quindi lo stesso Pallini - vicini a Tommaso suo mentore da sempre, e lo ricorderemo non solo per la bravura della sua cucina, ma anche per la sua caratteristica risata che tanto calore sapeva esprimere».
«Sono cliente del Piantetino da quando l’hanno aperto – ricorda Alma Chiavarini – con Franco si era creato un rapporto di familiarità: quando mi vedeva usciva dalla cucina per fare due chiacchiere, spaziando dal calcio alla religiosità, che era un suo tratto distintivo. Dobbiamo a lui un grande grazie per aver creato uno spazio di socialità nel nostro quartiere».
Antonio Bertoncini
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