Lutto
Parma in lutto per la scomparsa di Manuela Catarsi.
Funzionario della Soprintendenza archeologica dell’Emilia Romagna e storica vicedirettore del Museo archeologico nazionale di Parma, ha avuto una carriera esemplare, costruita passo dopo passo e con sapiente generosità: quello che ha lasciato alla città e alla provincia è infatti davvero unico.
Era andata in pensione nel 2016, dopo 37 anni di dedizione e impegno per i tanti ritrovamenti che era riuscita a portare alla luce e alla conoscenza del pubblico: dalla scoperta di insediamenti etruschi agli scavi delle ville romane, numerosi i reperti che ha salvato e gli approfondimenti storici che ha contribuito ad acquisire sul territorio di Parma.
Ogni volta, entusiasta e coinvolgente, tanto da trasmettere l'amore per l'archeologia e per la cultura delle tradizioni, Manuela Catarsi ha anche contribuito a creare il Museo Diocesano e l’allestimento della sezione archeologica del Museo del Vino a Sala Baganza. Inoltre, è stata presidente dell'associazione Festa della storia.
Laureatasi a Bologna in Lettere classiche con una tesi d’argomento archeologico che ha meritato il premio Vittorio Emanuele II, la Catarsi era entrata a far parte del ministero oggi denominato MiBACT nel gennaio 1979. Orgogliosamente, proprio per le sue indubbie competenze e per la sua incredibile precisione dei dettagli. Non per ultima, la sua grande capacità di comunicare le sue meravigliose scoperte.
«Quando ho iniziato a lavorare per la Soprintendenza - aveva dichiarato in una delle tante interviste alla Gazzetta di Parma -, gli studiosi negavano l’espansione degli etruschi nell’Emilia occidentale. Gli scavi che ho condotto nel Fidentino, primo tra tutti quello di Case Nuove di Siccomonte, e nel Parmense, hanno invece dimostrato che gli etruschi hanno colonizzato anche i territori a ovest del fiume Enza. In questi anni abbiamo inoltre esplorato un centinaio di ville romane (tra cui quelle di Cannetolo di Fontanellato, di Pedrignano e di Fornovo); abbiamo fatto scavi in una quarantina di necropoli longobarde, in chiese e in numerosi castelli, riportando interamente alla luce quello di Berceto, ora visitabile».
Tante le soddisfazioni in una vita appassionata. L'unico dispiacere il fatto di non essere riuscita a realizzare un museo archeologico a Fidenza. La sua esperienza professionale è stata una vera missione per tramandare ai posteri la lunga storia di una regione e indirettamente quel senso di appartenenza sapiente e radicato. Come la maggioranza degli archeologi italiani, la Catarsi si era battuta per la difesa delle Soprintendenze archeologiche per salvaguardare la tutela. Dal '79 era stata protagonista di moltissimi scavi recuperando importanti reperti.
La scomparsa di Manuela Catarsi lascia nel dolore il figlio Michele Dall’Aglio con Giulia e le adorate nipotine Cecilia e Lavinia. I funerali avranno luogo domani venerdì 25 luglio alle ore 11 partendo dall’Ospedale Maggiore per la chiesa parrocchiale di San Leonardo. Il rosario verrà recitato questa sera alle ore 20,30 nella stessa chiesa.
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