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Villa Verdi ancora in attesa dei lavori e di un progetto

Villa Verdi ancora in attesa dei lavori e di un progetto

di Egidio Bandini

25 Luglio 2025, 10:00

A maggio il cartello che recita «Ministero della Cultura. Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza. Lavori di restauro del compendio Villa Verdi a Sant’Agata di Villanova. Importo totale del finanziamento 370mila euro. Data inizio lavori 28 aprile 2025. Data fine lavori 25 ottobre 2025» si trovava ben agganciato al ponteggio che avvolgeva la terrazza destra di Villa Verdi. Fino a qualche giorno fa era rimasto appoggiato a terra, contro la parete di quella terrazza, mentre i ponteggi sono stati tolti.

Vero è che Villa Sant’Agata è in proprietà del ministero per la Cultura (solo di alcuni giorni fa la visita del ministro Giuli), ma altrettanto vero pare che non ci sia un gran desiderio di comunicare a che punto siano, non solo i lavori di ripristino e restauro, ma anche le pratiche di valutazione degli archivi nella villa e le conseguenti richieste e offerte di indennizzo nei confronti degli eredi Carrara Verdi. Se, comunque, il degrado di Villa Verdi e del parco saltano agli occhi, un altro capitolo è quello legato alle questioni meramente burocratiche, riguardanti la sorte complessiva di quella che Riccardo Muti chiama «La ventottesima opera di Verdi»: da quel 31 ottobre del 2022, giorno della chiusura definitiva della villa, sino al 28 febbraio 2025, data della presa di possesso da parte della Soprintendenza in nome e per conto del ministero per la Cultura, tutte le spese di manutenzione dell’edificio, delle pertinenze e del grande giardino, ad esempio il ripristino totale della rete di recinzione abbattuta dalle intemperie, come le spese per il mantenimento in sicurezza, compreso il sistema di allarme, coordinate dall’Istituto vendite giudiziarie, sono state a carico degli eredi Carrara Verdi e ammontano, riferiscono i legali, a decine e decine di migliaia di euro.

Altro capitolo è quello dei documenti conservati in villa, per l’acquisto dei quali i proprietari avevano avanzato una richiesta di 11 milioni di euro, ricusata e ridotta dal ministero, sembra, a poco più di 3 milioni. Rimane anche il capitolo legato alla custodia di Villa Sant’Agata sino al 28 febbraio scorso, custodia esercitata dall’Istituto vendite giudiziarie e per la quale verrà richiesto il pagamento sempre agli eredi Carrara Verdi e qui, percentuali alla mano, le migliaia di euro si conterebbero a centinaia.

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