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Il ritiro del Parma

Dal 3-4-2-1 al 3-5-2 ieri in allenamento: questo il modulo contro il Maiorca?

Dal 3-4-2-1 al 3-5-2 ieri in allenamento: questo il modulo contro il Maiorca?

di Sandro Piovani

30 Luglio 2025, 03:01

Neustift im Stubaital Banalmente potremmo citare quel «stiamo lavorando per voi» che sulle strade cerca di calmare gli automobilisti in cosa. Ma in fondo il Parma è un po' così, una sorta di cantiere aperto che parte comunque da un progetto preciso. Una squadra nata per la valorizzazione dei giovani con la volontà di crescere nel panorama italiano. Quindi l'obbiettivo è quello di fare un passo avanti, stagione dopo stagione.

Ora Carlos Cuesta con il suo staff sta lavorando per plasmare un Parma che possa ben figurare nella prossima stagione. E magari salvarsi prima. Va detto subito che inevitabilmente la squadra che giocherà le partite ufficiali potrebbe essere un po' diversa da questa, tra uscite ed entrate. La sensazione è che il Parma, sino ad ora, sia in una sorta di «stand by» in attesa di capire di cosa effettivamente ci sia bidogno. Tenendo conto di eventuali partenze di spessore.

Intanto però l'inizio ufficiale della stagione si avvicina e dunque Cuesta prova a compattare il gruppo lasciando fuori le questioni di mercato per cercare di arrivare il prima possibile alla forma migliore. E quando si parla di forma non s'intende soltanto la condizione fisica ma si parla anche di sistemazione tattica in campo, di tecnica individuale e di gruppo, di giocate e così via.

La breve storia della gestione attuale parla di una squadra che sin dalle prime uscite si è affidata alla difesa a tre. Chiunque giocasse, questa l'idea di base. Da qui lo sviluppo del sistema di gioco, con un 3-4-2-1 che, nonostante si fossero disputate soltanto due amichevoli, sembrava ormai il marchio di fabbrica della squadra. Anche se, va detto, nella fase difensiva spesso il Parma si posizionava a cinque, tanto che avevamo parlato di un filo deciso con il finale della passata stagione, un legame di continuità più che comprensibile. In fondo, nel bel mondo dell'italica pesata, il primo «non prenderle» va sempre di moda, E nella passata stagione, nonostante tutte le difficoltà conosciute, le sei gare consecutive senza prendere gol sono state probabilmente decisive per la salvezza. Così come lo fu il cambio di sistema di gioco, dal 4-2-3-1 al 3-5-2 appunto.

E ieri, dopo due amichevoli giocate con il 3-4-2-1, Cuesta ha fatto disputare una partitella di mezzora ai crociati, divisi in due squadre, in campo entrambe con il 3-5-2. Soluzione interessante, anche perché, a prescindere da quelle che saranno le scelte definitive del tecnico, avere una squadra duttile anche dal punto di vista della disposizione in campo, con la possibilità di interpretare più sistemi di gioco, sia a inizio gara che a partita in corso, può essere determinante per il futuro.

Senza dimenticare che queste scelte dipenderanno molto anche dagli uomini a disposizione di Cuesta. E in base alla scelta degli uomini, soprattutto gli esterni, si darà un volto più o meno difensivistico alla squadra. Quello che colpisce di più è proprio questa attenzione ai particolari di Cuesta e il suo staff. E soprattutto quella semplicità e decisione insieme di tramettere le proprie idee alla squadra. Così, a prescindere dal sistema di gioco e dalle scelte finali, durante queste esercitazioni c'è una grande partecipazione del gruppo. Chi ben comincia ...

Sandro Piovani

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