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«Studentati, entro il 2028 in arrivo 1.400 nuovi alloggi»

«Studentati, entro il 2028 in arrivo 1.400 nuovi alloggi»

di Luca Molinari

09 Agosto 2025, 09:25

Gli studenti fuori sede della nostra Università sono 17mila, più della metà (58,4 per cento) dei circa 32 mila iscritti. Ma i posti a disposizione in studentati sono attualmente un migliaio, tra pubblico e privato.

Aaa alloggi cercasi
Troppo pochi per rispondere alle esigenze di un numero così elevato di studenti provenienti dall'Italia e dall'estero.

L'Ateneo è ben cosciente del problema, tanto che sta investendo risorse ingenti per aumentare il numero di posti disponibili. Lo stesso stanno facendo vari privati, dando vita a progetti e strutture innovative.

La sfida
L'obiettivo è quello di passare dagli attuali mille posti a 2.400 da qui al 2028, per avvicinarsi ai target previsti dal ministero.

A fare il punto della situazione è il rettore Paolo Martelli che, fin dal suo insediamento, ha messo al centro dell'agenda la questione studentati. «Parma è la terza università italiana per attrattività degli studenti fuori sede dopo Bologna e Venezia - spiega -. Secondo i report pubblicati nel 2024, parliamo del 58,4 per cento del totale, ossia 17mila studenti su circa 32 mila. Secondo il ministero, il target di copertura dei posti in studentato che dovremmo garantire, è pari al 20 per cento dei fuori sede, ossia 3.600 posti. Oggi invece i posti letto che vengono offerti da Ergo (agenzia regionale per il diritto allo studio) sono 660, c'è quindi un gap di 2.900 posti letto. A questi vanno aggiunti gli studentati dei privati, che offrono circa 370-400 posti letto. Arriviamo quindi, in totale, a un migliaio di posti disponibili».

Diritto allo studio
Dato che i posti a disposizione per il cosiddetti meritevoli ma privi di mezzi, sono solo 660, la Regione si impegna a erogare un sussidio per sostenere le spese di chi non trova posto in questo tipo di alloggi. E gli altri?

Alloggi, pochi e cari
Chi non rientra in questa fascia, ossia la maggior parte degli studenti universitari, deve arrangiarsi con gli altri posti disponibili negli studentati, ma soprattutto cercando appartamenti e alloggi di privati, con prezzi sempre più alti e difficili ormai da sostenere anche per le famiglie del ceto medio. «Poter disporre di un alloggio - commenta il rettore Martelli - rappresenta una esigenza inderogabile non solo per chi è privo di mezzi, ma per tutti gli studenti fuori sede».

Cosa è stato fatto
Quest'anno «abbiamo inaugurato la residenza di via Umbria-via Tanara - ricorda Martelli -. È gestita da Ergo e quando sarà a regime (entro fine anno) metterà a disposizione 70 posti letto. Siamo inoltre in una fase acquisizione di manifestazione di interesse per altri 70 posti, per disporre di 140 posti entro fine anno».

Le azioni da compiere
Procedono intanto i lavori sulle residenze dell'Università in fase di realizzazione, «si tratta della rigenerazione dell'ex carcere luigino di San Francesco del Prato e della realizzazione dello studentato nell'ex monastero di Santa Caterina - precisa il rettore -. Queste due realizzazioni, quando completate, porteranno ad un incremento di altri 150 posti, in gestione ad Ergo».

San Francesco «dovrebbe essere pronto nel 2027, mettendo a disposizione circa 90 posti, nel 2028 auspichiamo che sia pronta anche Santa Caterina con altri 60 posti».

Privati in campo
«Attraverso il Pnrr - sottolinea il rettore - il ministero dell'Università e della ricerca, ha messo a disposizione oltre 1 miliardo per la gestione di studentati. A Parma è in fase di realizzazione uno studentato in strada dei Mercati, sull'ex area Lampogas, che dovrà essere completato entro giugno 2026. Si tratta della struttura di un privato da 450 posti. Avendo attinto a un finanziamento Pnrr, un terzo verrà riservato al diritto allo studio. Quindi altri 130 posti verranno gestiti da Ergo».

Vi sono anche altre ipotesi di realizzazioni di studentati in altre zone della città. Nelle scorse settimane, durante i lavori di una commissione comunale, era stato presentato il progetto per costruire un nuovo studentato da poco meno di 300 posti in via Palermo, vicino al Wopa.

«Non sono dormitori»
La realizzazione di studentati «ha anche un forte impatto trasformativo sulla città - rimarca Martelli -. L'insediamento universitario per definizione trasforma un territorio e in qualche modo va sempre ad influenzare la vita di una comunità. Se lo studentato non è dormitorio, ma integrato in un processo più ampio di trasformazione, può fare la differenza».

«Massimo impegno»
«Il nostro impegno nei confronti del problema abitativo è vitale - ribadisce il rettore - perché dobbiamo mantenere alta la nostra attrattività, soprattutto in vista del futuro inverno demografico».

Dato che «i fondi affitti non funzionano - precisa Martelli - abbiamo partecipato col Comune e altri enti, alla creazione della nuova fondazione “Housing center”, pensata per fornire tutele ai privati che decidono di mettere a disposizione i propri appartamenti o alloggi».

Luca Molinari

© Riproduzione riservata

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