Bedonia
I consigli comunali di Albareto, Bedonia, Compiano e Tornolo hanno approvato una convenzione che garantisce l’accesso al nido d’infanzia «Bellentani» di Bedonia, affidato alla cooperativa sociale Proges.
L’accordo, sottoscritto dai sindaci Carlo Berni, Gianpaolo Serpagli, Francesco Mariani e Renzo Lusardi, assicura 2 posti riservati ciascuno ai bambini residenti nei comuni di Albareto, Compiano e Tornolo per gli anni 2025/2026 e 2026/2027. La convenzione si fonda sulle risorse del Fondo di solidarietà comunale (Fsc), istituito per rafforzare i servizi educativi per la prima infanzia e garantire i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep).
Per ciascuno dei tre Comuni interessati l’importo annuale è di circa 15.336 euro, integralmente coperto da fondi statali trasferiti al Comune di Bedonia, titolare del servizio. Le amministrazioni che non dispongono di strutture proprie possono così offrire alle famiglie un servizio educativo di qualità, contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo nazionale di copertura minima del 33% dei bambini della fascia 0-3 anni entro il 2027.
«La convenzione è un atto di responsabilità condivisa e di governo unitario del territorio – commentano i primi cittadini -. I nostri comuni, che appartengono alle aree interne e ai cosiddetti territori fragili, dimostrano che l’unione è lo strumento più efficace per garantire servizi essenziali, sostenere la natalità e dare fiducia a chi vive o sceglie di restare nelle nostre comunità. Non si tratta soltanto di assicurare due posti nido per Comune, ma di affermare che le risorse nazionali possono e devono essere utilizzate in modo corale, trasformandosi in risposte concrete per le famiglie. In un contesto segnato da spopolamento e difficoltà di accesso ai servizi, agire insieme significa governare il territorio come un’unica realtà».
Con la sottoscrizione della convenzione, i quattro sindaci riaffermano la volontà di fare rete come metodo di governo locale, convinti che la coesione istituzionale sia la chiave per rendere più forti i territori e più vicine le istituzioni ai cittadini. «Lo stiamo facendo in più settori: nei servizi sociali, con la tutela dei minori, il sostegno agli anziani e alle persone con fragilità, e ora anche nei servizi educativi per la prima infanzia – aggiunge Mariani, che è anche presidente dell’Unione dei Comuni Valli Taro e Ceno -. È la dimostrazione che, quando c’è volontà politica e si introducono risorse, anche i territori più fragili possono dare risposte concrete ai bisogni delle famiglie. Purtroppo, non tutti riescono a muoversi in questa direzione: servirebbe una strategia nazionale più forte e duratura, che sostenga in modo strutturale le aree interne. Noi continuiamo a fare la nostra parte, unendo le forze per trasformare i limiti in opportunità. Il nostro impegno vuole essere anche un messaggio chiaro: le aree interne non chiedono assistenza, ma strumenti e visione per poter garantire ai cittadini servizi essenziali e diritti di cittadinanza al pari di tutti gli altri».
Monica Rossi
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