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LANGHIRANO

Falsi addetti della Regione minacciano sanzioni: il titolare dell'azienda non ci casca

Falsi addetti della Regione minacciano sanzioni: il titolare dell'azienda non ci casca

30 Agosto 2025, 03:01

Langhirano Tentativo di truffa sventato dall’intraprendenza e intelligenza di una signora.

Due falsi addetti della Regione Emilia Romagna, con tanto di uniforme e con fare spigliato, si sono presentati alla porta della donna per chiedere di fare dei controlli.

L’episodio è avvenuto attorno alle 10 di giovedì mattina, quando i due presunti tecnici si sono presentati in un’azienda agricola per alcuni controlli. Fino a qui tutto regolare. I due indossavano le giacche gialle con logo e diciture della Regione e sono arrivati a bordo di un’auto bianca con la livrea, gli stemmi e i colori della Regione Emilia Romagna. Tutto era architettato per assomigliare il più possibile ai reali addetti ai controlli.

La coppia esibisce il cartellino di riconoscimento, evidentemente artefatto, e chiede di poter aver accesso all’azienda per alcuni campionamenti. In caso di rifiuto, avrebbero potuto provvedere a emettere, direttamente sul posto, una sanzione.

Ed ecco la prima incongruenza: gli addetti ai controlli della Regione sono sempre più o meno gli stessi e solitamente prendono appuntamento e non rilasciano un verbale immediato. Inoltre di solito le analisi non vengono effettuate in loco e i controlli riguardano superfici e fabbricati, regolarità per concimaie, vasche liquami e simili.

A quel punto la titolare ha pensato bene di contattare l’ufficio di Parma per chiedere se vi fossero in atto controlli nei suoi confronti o verso altri. Dopo qualche secondo i due falsi addetti erano già scomparsi.

I due volevano forse tentare di farsi pagare somme per evitare i controlli, che ovviamente sarebbero risultati positivi e quindi sanzionabili, oppure proponendo uno «sconto» nel caso di pagamento diretto per contanti.

È forse il primo caso di un tentativo di truffa simile. I titolari dell'azienda provvederanno probabilmente alla formale denuncia ai carabinieri. Dall’ufficio Agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia Romagna fanno sapere che in casi simili è meglio contattare il numero 0521-531019 per le verifiche del caso.

Silvio Marvisi

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