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Le comunità terapeutiche di Parma

«Distribuire le pipe da crack è utile e responsabile»

«Distribuire le pipe da crack è utile e responsabile»

03 Settembre 2025, 03:01

Le comunità terapeutiche di Parma intervengono con un documento unitario - firmato Fondazione Lodesana, Fondazione Ceis, Comunità Betania - nel dibattito che si è aperto in merito alla distribuzione gratuita di pipe per il consumo di crack, «iniziativa promossa dal SerDP di Parma, come da altri della regione, e oggetto di discussione pubblica anche sui media nazionali».

«Da lungo tempo - si legge nella nota - insieme al SerD di Parma, operiamo attraverso modelli di prevenzione, accoglienza e cura ampiamente validati dalla letteratura scientifica e dalle linee guida internazionali come anche dalla esperienza. Questi modelli integrano in stile di collaborazione nelle reciproche competenze interventi di “riduzione del danno” con percorsi finalizzati all’astinenza completa dalle sostanze. Non si tratta di approcci alternativi o in conflitto, ma di fasi e possibilità diverse all’interno di un unico progetto di cura: ridurre i rischi immediati e al contempo aprire prospettive di liberazione dalla dipendenza».

Le comunità terapeutiche citano le «numerose ricerche condotte in Europa e in Canada: hanno dimostrato che la distribuzione di pipe sterili per il consumo di crack può: ridurre il rischio di trasmissione di malattie infettive come epatite C e Hiv, che possono diffondersi attraverso il riutilizzo e lo scambio di strumenti non igienici; prevenire danni polmonari e lesioni orali causati da strumenti improvvisati e insicuri; favorire il contatto con i servizi sanitari: chi riceve questi strumenti ha più probabilità di entrare in relazione con operatori sociali e sanitari, aprendo la strada a percorsi di cura e riabilitazione».

«Si tratta dunque di una misura - prosegue la nota - che non “incentiva” l’uso, ma lo rende meno rischioso e soprattutto crea un ponte di fiducia tra persone emarginate e i servizi finalizzati alla riabilitazione dei tossicodipendenti. Questi interventi assumono senso e valore solo se collocati nella cornice internazionale dei quattro pilastri universalmente riconosciuti: 1. Prevenzione, attraverso l’educazione e la promozione della salute. 2. Trattamento, con percorsi terapeutici e riabilitativi orientati all’astinenza. 3. Riduzione del danno, per tutelare la salute di chi si trova nella fase più fragile del consumo. 4. Contrasto al narcotraffico, per agire sulle radici criminali del fenomeno».

«Le comunità terapeutiche di Parma hanno sempre lavorato in stretta sinergia con i SerD e le istituzioni locali, costruendo modelli integrati di intervento che tengono insieme riduzione del danno e sostegno alla riabilitazione. In questo senso condividiamo le parole del dottor Pietro Pellegrini, direttore del Dipartimento Integrato Salute Mentale e Dipendenze, e della dottoressa Silvia Codeluppi, direttrice del SerDP di Parma, che hanno chiarito pubblicamente come la distribuzione delle pipe sia uno strumento sanitario mirato a ridurre i danni e ad avvicinare ai percorsi di cura persone altrimenti irraggiungibili».

«Le tossicodipendenze non si affrontano con semplificazioni ideologiche, ma con politiche pubbliche scientificamente fondate, articolate e integrate. Prevenzione, trattamento, riduzione del danno e contrasto al narcotraffico non sono alternative, ma parti complementari di un unico approccio».

«L’impegno delle Amministrazioni Comunali, dell’Azienda Sanitaria come delle altre istituzioni pubbliche e private deve essere quello di reperire risorse adeguate per far fronte al problema delle dipendenze sempre più articolato e sfuggente, garantendo un approccio che sviluppi in modo sinergico su tutte le aree di intervento. Come comunità terapeutiche di Parma ribadiamo che la distribuzione delle pipe, letta dentro questa cornice, rappresenta un intervento utile e responsabile, che tutela la salute pubblica e apre possibilità di cambiamento e reinserimento per persone fragili».

r.c.

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