Intervista
«Forte, tosta» come cantava in «Pelle diamante», all'ultimo Festival di Sanremo. Bella al «Ballo» da faville. Marcella Bella sabato sera, all'esordio del programma di Milly Carlucci su Rai1, ha portato ritmo, grinta e sorriso: il suo maestro, Chiquito, dice che è la nostra Shakira. Di fatto, non solo ha ballato ma, tra salti e acrobazie, ha confezionato un'esibizione che ha lasciato il segno nella confusione del «gran ballo dei debuttanti». Giuria conquistata (la temibile Selvaggia Lucarelli, a parte uno stonato «smutandata», le ha dato un bel 7).
Marcella, il ballo le è sempre piaciuto o è una scoperta?
«La danza mi piace, la seguo. Non mi sono mai considerata una ballerina, però il ritmo ce l'ho nel sangue, quindi le gambette seguono il ritmo. Me la cavo, appunto, perché ho questo ritmo dentro che mi fa muovere. Poi il maestro Chiquito è molto bravo».
L'abbiamo vista in una salsa impegnativa con il maestro Chiquito. Un messaggio positivo per le donne «anta», visto che lei di anni ne ha 73 e non li nasconde.
«Li nasconderei volentieri, ma come si fa con Internet! Impossibile... E poi inutile, perché tanto l'età c'è e dobbiamo essere orgogliose di portarla bene. Al giorno d'oggi una donna fa mille cose, ha interessi e impegni. Corre, corre... e, correndo, si dimentica anche di avere una certa età».
Sabato la giura ha evidenziato il suo lato sexy...
«Eh, questo è come mi vedono gli altri, non io. Io mi vedo femminile. La femminilità porta forse anche a essere sexy. D'altra parte, sono nata sotto il vulcano, sono siciliana, passionale; sono una donna di carattere. Sono molto sensibile e provo forti emozioni».
È anche molto in forma. Merito della genetica o sta attenta... dieta, ginnastica?
«No, no. Non potrei stare a dieta e infatti non è che sono proprio perfetta, qualche rotondità c'è. Siamo snelli di famiglia, io e i miei fratelli. Così era nostra mamma, Grazia, che purtroppo non c'è più, il più grande dolore della mia vita perché era il mio faro e io la seguivo proprio come si segue una luce meravigliosa. Comunque, tornando alla domanda, è genetica, non siamo mangioni nelle quantità. Anche se io mangio di tutto, mi piace la buona cucina, soprattutto quella emiliana. Ogni anno, a Natale, non possono mancare gli adorati anolini in brodo. Pure i tortelli mi piacciono, di erbetta e di zucca».
Tornando a «Ballando», qual è il suo obiettivo? Dove spera di poter arrivare?
«Allora, obiettivi precisi non ne ho e il mio orizzonte è illimitato. Penso che potrei arrivare ovunque perché non mi pongo limiti, essendo una donna curiosa, che ama le sfide. Non metto paletti. L'importante è che io sia convinta di ciò che faccio».
La concorrente o il concorrente che teme di più?
«Beh, tutti e nessuno... in questa fase non si capisce ancora bene. Ci può sempre essere un concorrente rivelazione. Sulla carta è Barbara D'Urso la mia “rivale”, per età e pubblico di riferimento».
L'ha detto prima che è molto legata al nostro territorio. Lei ha casa qui a Montechiarugolo, accanto a quella di suo fratello Gianni.
«Sì, abbiamo i giardini confinanti. La feci costruire con i primi soldi guadagnati con “Montagne verdi”, su disegno di un amico architetto che progettò un salotto molto moderno. Erano i primi anni '70, scegliemmo di trasferirci in questa zona perché era un buon punto, vicino all'autostrada, vicino a Milano, vicino alle balere. All'epoca il mio impresario era il famoso Ivo Callegari, il patron del Marabù, che lanciò anche Caterina Caselli e Patty Pravo».
Ora però ha messo in vendita la casa, è vero?
«Sì, a malincuore. D'altra parte, devo guardare in faccia la realtà. Vivo a Milano, sto via per i concerti, quando posso torno in Sicilia e d'estate, quando non lavoro, vado nella casa a Ibiza, una piccola Sicilia... Quindi è venuto il momento di lasciare andare la casa di Montechiarugolo. Mi ha portato molta fortuna perché lì con Gianni abbiamo creato i nostri successi più grandi. Anche “Io domani”, “Nell'aria” sono nate in quella casa. Sta tutto nel mio cuore, insieme ai miei tre figli Giacomo, Carolina, Tommaso - perché sono una mamma con la “M” maiuscola - e alle mie nipoti, Nazarena e Chiara, figlie di Gianni, che amo come figlie».
Mara Pedrabissi
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