BUSSETO
Busseto Lo sguardo dolce. E a volte quell'espressione impertinente disegnata sul viso. Immagini di una bambina di 5 anni che i genitori conservano come doni preziosi. Ricordi di Carla Borlenghi, che se ne è andata un pomeriggio di maggio del 2018. Da allora i genitori hanno cominciato una lunga - estenuante - battaglia legale, sia sul piano civile che penale per cercare di capire cosa fosse accaduto alla loro figlia. E, ieri, i cinque medici finiti sotto processo per omicidio colposo sono stati assolti «perché il fatto non sussiste» dalla giudice Francesca Merli. Un dottore e quattro colleghe, due professionisti allora in servizio all'ospedale di Vaio e altri tre al Maggiore di Parma: il pm Andrea Bianchi aveva chiesto l'assoluzione solo per il primo medico intervenuto al Pronto soccorso di Fidenza e la condanna a 3 anni per tutte le altre imputate.
Carla era affetta da diabete di tipo 1: il 21 maggio 2018, dopo una visita del pediatra di fiducia, era stata portata all'ospedale di Vaio. Dopo le prime terapie, però, la piccola era stata trasferita al Maggiore di Parma e ricoverata direttamente nel reparto di Rianimazione. Ma la situazione era precipitata in brevissimo tempo, e nel primo pomeriggio del giorno seguente era stata dichiarata ufficialmente la morte della bambina.
Poco dopo era cominciata una vicenda processuale complessa, fino al rinvio a giudizio, nel 2021, di un medico del Pronto soccorso di Vaio (difeso dall'avvocata Donata Cappelluto), di una pediatra in servizio nello stesso ospedale e di tre specialiste della Rianimazione del Maggiore (difese dagli avvocati Mario Bonati e Stefano Delsignore). Al centro del processo, una serie di presunte omissioni e ritardi dal punto di vista diagnostico e terapeutico che avrebbero portato alla morte di Carla.
Nulla di tutto ciò, però, è avvenuto, secondo la giudice, o quantomeno non sarebbe stato dimostrato il nesso di causalità. Bisognerà attendere le motivazioni per capire. Ma da parte dei genitori di Carla e dei familiari (parti civili assistite dagli avvocati Helmut Bartolini, Francesco Cupello, Gian Maria Nicastro e Davide Franchino) non c'è alcuna recriminazione. «Ringraziamo il Tribunale di Parma per aver chiarito nel processo le circostanze che hanno portato alla morte della nostra amatissima Carla, non attribuendo alcuna responsabilità ai sanitari coinvolti», sottolineano Giovanna e Roberto Borlenghi.
Avevano bisogno di risposte. Per tentare di dare un senso al dolore.
Georgia Azzali
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