COLLECCHIO
Collecchio Comunità in lutto per la scomparsa di don Guido Brizzi Albertelli, 66 anni, da 15 alla guida della parrocchia. Se ne va una persona di grande ricchezza umana, fede e spiritualità attento ai più fragili in particolar modo ad anziani, giovani e persone disabili. Erano frequenti le sue visite alla Casa degli anziani di Collecchio per portare conforto, per dare speranza e condividere momenti di serenità.
Don Guido ha incarnato la figura del parroco vicino alla gente capace di porsi in dialogo con il prossimo, animato da una profonda umanità e da un senso di fraternità e solidarietà. Ha avuto un’attenzione particolare per i giovani per i quali nutriva molta considerazione e cercava di valorizzare.
Le lacrime dei fedeli
Danilo Carpanini, 27 anni, in lacrime ha raggiunto la parrocchia per testimoniare la sua vicinanza al don che non ci è più. «Non ce l’ho fatta - dice - ho lasciato il lavoro per venire qui a pregare per lui, per chi ci ha dato tanto e tanto ci ha considerati promuovendo la nostra crescita con la preghiera ma soprattutto con una grande dose di amore e di insegnamenti per la vita».
«I giovani - diceva spesso don Guido - devono potersi sentire valorizzati, per crescere sostenuti da amore, rispetto, affetto grazie al calore dei propri familiari e della comunità». Non è un caso la sua partecipazione alla giornata nazionale dei giovani nel 2022 ed alla giornata mondiale della gioventù a Lisbona assieme a don Pedro Ramirez nel 2023.
Per don Guido l’estate per i giovani doveva essere un momento di svago ma anche di riflessione e di preghiera nei campi estivi e nelle occasioni ludiche in oratorio. Durante la sua permanenza a Collecchio ha dato vita ad un altro importante momento di comunità per i giovani con il pranzo dopo la cresima che si svolge ancora oggi due volte alla settimana al circolo Anspi Santa Maria del Colle. E poi i ricordi degli ozzanesi che lo ebbero come amico ancora bambino quando andava dal nonno materno, il medico Antonio Guareschi, in vacanza d’estate assieme al fratello Antonio e al padre Aldo ed alla madre Giuseppina. Don Guido era molto legato ai nipoti Marco e Cecilia ed alla cognata Ilaria.
La sua vita
È stato prima di tutto un uomo di grande fede che ha saputo trasmettere i valori cristiani, animato da un profondo culto mariano: era nato il 13 maggio del 1959. Il 13 maggio è la data dell’apparizione della Madonna di Fatima e dell’attentato a papa Giovani Paolo II. Ordinato sacerdote il 18 maggio del 1985, fu parroco a Parma in via Isola, poi rettore del Seminario Minore, parroco di Langhirano e poi a Collecchio.
La sindaca Galli
«La scomparsa di don Guido Brizzi Albertelli rappresenta un grande dolore per tutta la comunità collecchiese - afferma Maristella Galli -. Una notizia che non avremmo mai voluto ricevere. Don Guido è stato un padre spirituale per tanti, un uomo ricco di talenti, messi a frutto in tutta la sua vita. Comune e Parrocchia: un binomio importante per la vita di una comunità. Insieme abbiamo affrontato problemi e condiviso soddisfazioni. Don Guido era un uomo buono e come tale ha aiutato i poveri e gli umili che si presentavano alla sua porta. La serietà che metteva in ogni azione, i suoi modi delicati, il rispetto verso tutti, hanno caratterizzato la sua vita. Poco tempo fa ci siamo sentiti e il suo messaggio è stato: “… ho cercato di portare tutti nel cuore in questo lungo anno di combattimento, invocando pace e benedizione nel cuore di ogni collecchiese, la malattia aumenta tanto la nostra naturale fragilità ma è capace di fare crescere una maggiore fraternità. Un abbraccio forte”. Così don Guido ha affrontato la sofferenza: continuando a portare nel cuore tutti. Grazie don Guido perché sei stato un amico, un punto di riferimento, un esempio di fede, una saggia presenza. La comunità intera si stringe ai familiari ed esprime un profondo cordoglio per la dolorosa perdita».
Il ricordo del vescovo
«La morte di don Guido Brizzi - afferma il vescovo Enrico Solmi - nella certa fiducia che lui sia ora a casa dell'Amico che ha sempre atteso, Gesù in paradiso, mi lascia con il cuore spezzato. E richiede un tempo di preghiera e un riassetto di pensieri e speranze che noi avevamo riposto nella guarigione. Siamo vicini alla sua famiglia, alle comunità che lui ha servito con amore e intelligenza. Siamo la Chiesa che non perde la speranza, anche se in questo momento sente acuta questa ferita. L'opera di don Guido non si è fermata alla comunità cristiana, o meglio, servendo la comunità cristiana ha contribuito alle comunità civili, a persone che chiedevano un aiuto e un sostegno. Credo che tanti debbano a lui tanta gratitudine».
Gian Carlo Zanacca
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