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Annalisa

Prima Telegram e Facebook, poi i libri: «Così ho inventato la catechesi creativa»

Prima Telegram e Facebook, poi i libri: «Così ho inventato la catechesi creativa»

di Chiara De Carli

21 Gennaio 2023, 10:29

Santa Maria del Taro «Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio» recita un antico proverbio africano. Un messaggio potente, che ricorda che per mantenere una comunità sana, solida e coesa tutti devono impegnarsi, non solo per educare i piccoli ma anche per sostenere gli adulti e supportare gli anziani.

La storia di Annalisa Queiroli, 37enne originaria di Santa Maria del Taro ma da dieci anni medesanese per amore, inizia in un contesto come quello: un villaggio, in questo caso un paese, in cui tutti si conoscono e si aiutano. «A Santa Maria la domenica si va a messa, poi si va al bar e si sta con gli altri. Il bello è proprio questo: tutti si conoscono e tutti aiutano tutti. In questo modo di vivere c’è tanta fede».

«A 16 anni - ricorda Annalisa - ho iniziato a dare una mano come catechista e non ho più smesso: io non vado a insegnare, io vado a testimoniare. Io sono cresciuta imparando i comandamenti a memoria ma adesso bisogna dare stimoli diversi e creare curiosità partendo da esperienze che sono diverse».

Il suo modo di insegnare/testimoniare - fatto di «lezioni» lungo il fiume, di impasti con la farina e di confronto - era stimolante e innovativo, ma nessuno avrebbe forse potuto immaginare che le sue idee sarebbero arrivate in ogni angolo d’Italia.

«Durante il lockdown, ho ritrovato gli appunti che avevo scritto negli anni e ho pensato di condividerli, immaginando che potessero servire ad altri catechisti in un momento in cui eravamo forzatamente lontani dai bambini».

La prima idea è stata di aprire il canale Telegram «Catechisti Creativi» su cui caricare i file. «All’inizio avevo tre iscritti, amici a cui avevo chiesto di farlo. Poi sono diventati dieci. Ogni tanto se ne aggiungeva uno o due ma poco di più. Allora ho aperto la pagina Facebook per promuovere il canale».

Ad un certo punto i followers si sono moltiplicati vertiginosamente, su un canale e sull’altro, tanto da portarli a «vivere» in maniera indipendente. «I Catechisti Creativi sono tutti coloro che prendono le mie idee e le ripropongono ai loro gruppi facendole spesso diventare più belle. Rispondere a chi mi scrive è diventato quasi un lavoro: a volte ho proposte già pronte, altre volte mi stimolano a inventare nuove idee. I bambini sono cambiati da quando avevo 16 anni e ci vuole un linguaggio nuovo per interessarli».

I 6272 followers su Facebook e i 2206 iscritti a Telegram l’hanno poi convinta a trasformare gli appunti in un libro. «Ho autoprodotto un libro con Amazon senza grandi aspettative e invece ne sono state acquistate oltre 1600 copie».

I mesi passano e la sua opera di «evangelizzazione digitale» continua, tanto da accumulare materiali per un secondo libro. «Ho provato a mandarli ad Effatà, casa editrice che conosco da ragazza, e qualche settimana dopo è arrivata la loro telefonata».

Il 9 dicembre scorso, sugli scaffali delle librerie d’Italia e negli store on line, è uscito «Catechesi creativa», primo «vero» libro di Annalisa Queirolo. «La mia speranza è che le idee continuino a viaggiare: anche attraverso i social si può continuare a tenere viva la luce della Fede».

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