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GENTE DI CAMPAGNA

La ricetta per il prato stabile? è semplice. Parola di Gianluca Notari

I prati con erbe e fiori che piacciono tanto alle bovine

Gianluca Notari - I prati con erbe e fiori che piacciono tanto alle bovine

di Claudia Olimpia Rossi

17 Febbraio 2024, 11:14

La ricetta per il prato stabile è semplice. «Basta non arare, non essere ingordi nel produrre, non voler fare tanta erba: in modo che quel poco sia buono». Parola di Gianluca Notari, che a Campora “non coltiva” erbe fresche, perché le lascia crescere secondo i ritmi naturali.

«Quando ero bambino - ricorda - sapevamo che con il prato stabile le mucche al pascolo non rischiavano la vita. L’erba medica, invece, le gonfiava: mi ricordo la scena, sarà stato il 1970, dell’intervento di un vicino per salvarne una. Adesso gliela danno secca per evitare questo problema, ma è scientificamente provato che le vacche alimentate con il prato stabile producano un latte molto più ricco di microrganismi benefici».

«Un tempo, infatti - ricorda Notari - il Parmigiano Reggiano era detto “al formaj rus”, per la colorazione scura che assumeva: adesso è molto più chiaro. La mungitura era soltanto manuale e le vacche mangiavano razioni meno abbondanti di oggi, ma con erbe più ricche. I campi erano lasciati più a riposo anche per questioni di necessità: spesso il trattore ce l’aveva solo un contadino in paese e non si poteva arare di frequente, mica come adesso che è quasi un divertimento mettersi alla guida dei mezzi».

Il punto, come spesso accade, è quello del reddito. Continua a fare di necessità virtù Gianluca Notari, che resta operaio come occupazione principale, ma che porta avanti il prato stabile di famiglia come un hobby d’affezione.

«Pierino Notari e Gladys Maria Casoni: i cognomi dei miei genitori sono ben radicati nel territorio. Loro hanno sempre praticato - prosegue - agricoltura estensiva, come usava. Per me cade a fagiolo, perché ho poco tempo, ma il rendimento economico è davvero scarso. Credo di essere uno dei pochi a portare avanti una coltura di questo tipo e sono certo della sua importanza».

«Lo studioso Giuliano Bagnoli, che collabora con Rural, di cui faccio parte anch’io, mi ha spiegato il valore, in termini di salute, longevità dell’animale oltre che di qualità, che l’alimentazione con prato stabile assicura. Io tuttavia capisco gli allevatori. Lo scorso anno il latte veniva pagato 50-60 centesimi al litro: con questa cifra non si possono fare cose pittoresche, come faccio io per ragioni di organizzazione personale».

Nei campi Notari ha piantato anche della Sulla, una foraggera dal fiore rosso carminio che ha la caratteristica di fissare l’azoto, migliorando così la produttività. Inoltre nel suo campo fiorisce la Vedovella delle Apuane, una specie rara e protetta, dal colore verde lucente e i fiori lilla, di notevole interesse scientifico e proprietà nutrizionali, tipica dei prati stabili. «Più il campo - conclude Notari - è vecchio meno produce, consentendo all’erba di arricchirsi di sostanze benefiche».

La scheda

Nome: Gian Luca Notari
Età:
60 anni
Segno zodiacale:
Capricorno
Titolo di studio:
Diploma di ragioneria
Hobby:
Politica e psicologia
Sogno nel cassetto:
Avere attività turistiche nell’Appennino Parmense
Azienda:
Azienda agricola Gian Luca Notari, Malora di Campora (Neviano)
Attività:
Produzione foraggi da prati stabili

Claudia Olimpia Rossi

© Riproduzione riservata

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